Tre è il numero perfetto, si dice. Lo sanno, evidentemente, anche i musicisti di una band bergamasca che, proprio oggi, partorisce il suo terzo album in studio. Loro si chiamano Il Silenzio delle Vergini e il loro disco si intitola “Fiori recisi”, uscito in coproduzione tra I Dischi Del Minollo e (R)esisto (Audioglobe distribuzione). Nove tracce per un bellissimo viaggio tra sonorità ed atmosfere eterogenee e suggestioni che i nostri musicisti riescono a stimolare grazie ad arrangiamenti impeccabili e alla costruzione intelligente di ogni singolo brano. Sono pezzi in gran parte strumentali, con una struttura sonora potente e raffinata, nella quale si inseriscono di tanto in tanto voci, cori o effetti, oltre a “citazioni” che attingono dal cinema o dall’universo manga.

Chi ascolta viene trasportato in situazioni sonore svariate, al punto da non poter definire facilmente un genere specifico, che abbia confini precisi. Il sound ha una matrice che è propria della psichedelia, si può anche parlare di noise o di art rock, ma difficilmente questo disco si può inscatolare in un genere, perché è più un elegante contenitore di visioni ed esperienze musicali poliedriche. Esperienze che si mischiano dando luogo a un prodotto alternativo, seducente, lontano anni luce da logiche più strettamente commerciali.

Le atmosfere sono talvolta oniriche, altre volte intimistiche, altre ancora cupe e oscure (come ad esempio in Cenere). C’è tutta l’arte di chi conosce la musica ma va anche oltre la musica, per mutuare altre forme d’arte da coinvolgere, mischiare, plasmare in una nuova dimensione. Il Silenzio delle Vergini, con il loro terzo album, confermano il loro carattere innovativo, la propria capacità di sperimentare, di includere tutto quello che è l’universo di vissuti e di esperienze dei loro componenti (come ci ha detto Armando, fondatore e chitarrista del gruppo, nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica).

Il loro album è un viaggio da intraprendere, un delicato soffio musicale che spazza via le scorie quotidiane, restituendo il piacere di ascoltare qualcosa di non banale e di indiscutibile qualità.

Redazione Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Fiori Recisi”