L’ultima idea del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, si chiama “piano salva-casa”, quello che in altre parole è un condono edilizio a tutti gli effetti. Il governo si appresta a dare vita a una legge volta a coprire piccoli e medi abusi edilizi di cui il territorio italiano, come ben sappiamo, è stracolmo. Secondo uno studio condotto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, l’80% circa del patrimonio immobiliare italiano è caratterizzato da piccole irregolarità strutturali. La legge salva-casa consente ai proprietari di case al cui interno vi siano irregolarità, di poterle ristrutturare e vendere. Tra gli obiettivi citati vi è quello di rilanciare e riqualificare il patrimonio edilizio, smaltire il contenzioso edilizio, ossia le pratiche storiche che bloccano il mercato immobiliare, ma anche di rimpinguare le casse dello Stato: il condono, infatti, non avrà costo zero. Tutto questo pacchetto va sotto la macro categoria di “pace edilizia”.

Tutte belle premesse, ma a che prezzo per l’ambiente? Quando si è diffusa la notizia di questo piano salva-casa, le associazioni ambientaliste hanno messo in guardia sui possibili rischi ambientali. Primo fra tutti, l’abusivismo edilizio, una delle piaghe del nostro Paese. In una nota pubblicata da Legambiente sul proprio sito web leggiamo, le parole del presidente Stefano Ciafani: “Spiace che il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non abbia interpellato e coinvolto Legambiente che da anni segue il tema della lotta all’abusivismo edilizio. Una piaga che sfregia ormai da decenni il nostro Paese e che è in crescita come ricorda l’Istat nel suo ultimo rapporto sul Bes (Benessere equo e sostenibile), stimando in collaborazione con il Cresme un incremento del 9,1%, come non accadeva dal 2004. Ma anche come dimostrano i dati delle attività svolte dalle forze dell’ordine contro il ciclo illegale del cemento, raccolti nel Rapporto Ecomafia di Legambiente, con una crescita, sempre nel 2022, del 28,7% rispetto al 2021”.

“È questa – continua il comunicato firmato dal presidente Ciafani – la vera emergenza da contrastare. L’annuncio di una nuova pace edilizia per sanare piccole difformità edilizie, invece, rischia solo di alimentare ancor di un più il business del mattone illegale, in un Paese dove purtroppo si fa fatica ad attuare le ordinanze di demolizione degli immobili abusivi. Il ministro Salvini ci ripensi, perché l’abusivismo si combatte solo accelerando gli abbattimenti delle case abusive e dando più ruoli e responsabilità ai prefetti”.

L’abusivismo edilizio resta un problema da combattere, legato spesso e volentieri alle mafie, soprattutto nel Sud, dove si fatica ancora a demolire strutture frutto di sciacallaggio. Secondo l’ultimo report stilato proprio da Legambiente, “Abbatti l’abuso”, le regioni più colpite sono infatti Calabria, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, tutte concentrate al centro-sud. Una situazione ben lontana dalla pace auspicata dal ministro Salvini. Una pace che si raggiungerà solo nel segno della legalità. Non certo con un condono.

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