Milano, tra le statistiche delle aziende che indagano sui valori delle polveri sottili nell’aria, e le “notizie da social” che il sindaco Sala condanna fermamente in nome di iniziative per l’ambiente. Da che parte sta la verità? Secondo quanto emerge dai dati raccolti dal sito svizzero IQAir, l’aria di Milano è talmente inquinata da essere paragonata ai livelli di Delhi e Dacca, città in cui l’aria è irrespirabile per le emissioni tossiche e lo smog. La classifica stilata dall’azienda svizzera, rilevando la quantità di polveri sottili, ha attestato lunedì scorso Milano come la prima delle metropoli occidentali in fatto di inquinamento atmosferico, scatenando le ire del primo cittadino Beppe Sala che considera “priva di titolarità” l’azienda in questione, dicendosi “seccato” di dover rispondere a domande che non esistono in fatto di clima e ambiente.

Le analisi di IQAir si banano sull’indice di qualità dell’aria degli USA, valutando la concentrazione di polveri sottili. La quantità di Milano è superiore di ben 29,7 volte rispetto alla media indicata dall’OMS. Di qui il consiglio ai cittadini di evitare attività fisica all’aperto, di utilizzare una mascherina (ancora loro!), di utilizzare purificatori e altri espedienti per tenersi alla larga dall’aria inquinata. La situazione peggiora per le condizioni climatiche e ambientali della Pianura Padana, nella quale ci sono scarse precipitazioni, temperature sopra la media che rendono difficile il ricambio d’aria e quindi la possibilità di respirare meglio. A fare il resto, l’alta densità demografica, le automobili e tutti gli altri veicoli che producono smog. Il sindaco Sala è comunque deciso: “Milano tra le città più inquinate al mondo è una notizia da social, la solita analisi di un ente privato. Le analisi Arpa dimostrano il contrario. Io sono anche seccato di dover rispondere a questioni che non esistono”.

A proposito di questa statistica, che paragona Milano a Delihi e Dacca, il fisico del clima del CNR Antonello Pasini, intervistato dal quotidiano Repubblica dichiara: “Certo, è un paragone che colpisce. Ma bisogna ricordarsi che Milano, come le altre città della Pianura Padana, è in una situazione morfologica particolare: una sorta di catino contornato da Alpi ed Appennini con uno sbocco sul mare solo in Adriatico. In Italia di norma abbiamo correnti che solitamente arrivano da ovest o sud-ovest, talvolta da nord, ma la Pianura Padana è poco interessata perché sempre sempre protetta. Senza queste correnti possiamo sperare nella pioggia, che è sempre meno, oppure in un aiuto dal Foehn, che spazza via le precedenti condizioni stagnanti, ma in questo momento purtroppo non è previsto. Dunque in generale, se siamo alla ricerca di reali soluzioni, c’è poco da fare, se non ridurre le emissioni”. Che piaccia o no.

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