Mentre il mondo combatte contro la pandemia di Coronavirus, in Africa è in corso un’altra calamità che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio un continente già martoriato. Nelle ultime settimane, infatti, l’Africa ha subito una terribile invasione di locuste, la peggiore nell’arco di un secolo. Una catastrofe che potrebbe ridurre alla fame circa 25 milioni di persone, a partire dal Corno d’Africa. L’invasione ha già flagellato dieci paesi, manifestandosi nella consueta forma distruttiva: terreni devastati, resi totalmente improduttivi. Secondo gli esperti, lo sciame potrebbe avanzare anche verso l’Africa centrale.

Tra le cause scatenanti vi sono sicuramente i cambiamenti climatici: le abbondanti precipitazioni del 2018 in Yemen, infatti, hanno provocato le condizioni ideali per il prosperare di massa degli insetti tra i deserti di Arabia Saudita, Oman e Yemen, dove si sono riprodotte a velocità impressionante, aumentando di circa 8000 volte. La Fao ha lanciato l’allarme alimentare per milioni di persone, facendo richiesta di aiuti per 140 milioni di dollari. Ma l’Africa dovrà fare i conti anche con la pandemia di Covid-19, e la situazione si fa sempre più complessa. “Il problema è enorme – dichiara Cyril Ferrand, a capo del Resilience team della Fao per l’Africa orientale -. Le locuste sono un bersaglio mobile e la nostra è una lotta contro il tempo”.

Mentre in Kenya si procede con gli insetticidi, in alcune zone gli agricoltori tendono a risolvere il problema con metodi tradizionali. Tra questi, su tutti, l’utilizzo del fuoco durante la notte, quando gli sciami non si muovono. Spruzzare pesticidi con aerei appositi sarebbe la soluzione ideale, ma non è sempre possibile visti gli elevati costi e la presenza, in alcune zone, di gruppi di fondamentalisti che controllano cielo e terra. In Uganda, invece, ha provveduto l’esercito impiegando insetticida su larga scala durante la notte, e la missione sembra aver avuto discreto successo.

Anche la ricerca tecnologica si sta mobilitando in merito: alcuni ricercatori stanno elaborando un metodo matematico che consentirà previsioni e mappature dei territori, cercando di prevenire eventuali nuove invasioni. Ma per arginare il problema bisogna fare in fretta: secondo le Nazioni Unite l’espansione di locuste potrebbe aumentare di 500 volte entro giugno, mettendo a rischio non solo la sicurezza alimentare, ma anche la sopravvivenza degli animali selvatici che vivono in quei territori. E la minaccia potrebbe arrivare anche in Cina, dopo essere passata per India e Pakistan.

Redazione -ilmegafono.org