In Campania, non si placano le polemiche sulla questione dell’inquinamento del fiume Sarno, il corso d’acqua perenne più inquinato d’Europa (di cui avevamo già parlato qualche tempo fa su queste pagine). Alle richieste incessanti e alle iniziative portate avanti, in questi anni, da parte degli abitanti, dai comitati e dalle associazioni dei territori attraversati dal corso del fiume, le istituzioni hanno risposto con promesse e proposte di soluzioni che, però, non toccano il punto nevralgico della questione. Il presidente della Regione Campania, De Luca, ha infatti annunciato recentemente che, entro il 2025, risolverà il problema attraverso la realizzazione del sistema di collettamento fognario, che manca in molti dei comuni interessati. Proclami, blitz, stanziamento di fondi. E anche delle locandine, apparse a Nocera Inferiore, nelle quali l’amministrazione locale annunciava trionfalmente la fine della “vergogna”.

Un atteggiamento che non è piaciuto a chi da anni, come l’associazione Controcorrente, si batte per il risanamento del Sarno e ritiene che, pur rappresentando un passo avanti, l’adeguamento del sistema fognario da solo non sia sufficiente, almeno fino a quando si continuerà a ignorare il vero problema, ossia l’inquinamento prodotto dalle industrie. “Alle tuonanti promesse del presidente De Luca sul disinquinamento del Sarno entro il 2025 – si legge in un comunicato stampa diffuso da Controcorrente – han fatto presto eco alcuni fatti: è di pochi giorni fa la visita, non propriamente di cortesia, dei Carabinieri del N.O.E. presso gli uffici della Regione Campania. Una richiesta perentoria di documentazione ha interessato uffici cardine dell’ente di via Santa Lucia”. Un’azione, quella dei Carabinieri, dalla quale emergerebbero “omissioni negli atti, fondi mal gestiti, sprecati e andati addirittura persi”. “Oltre alla nota mancanza di collettamento in svariati comuni del bacino – continua la nota di Controcorrente – , i PM hanno dunque evidenziato una gestione pedestre delle ingenti somme stanziate negli ultimi 25 anni destinate agli interventi per il Sarno”.

A proposito dei lavori per il completamento della rete fognaria nei comuni che ne sono attualmente sprovvisti, Controcorrente parla di “un obiettivo minimo di dignità” che è divenuto invece vanto di “una amministrazione che, lungo il suo mandato, non è stata capace, nel suo immediato territorio e alla Regione, di rendersi portatrice delle istanze sul fronte dell’inquinamento industriale”. “Il problema è sempre lo stesso, è un problema di percezione – dichiara Pierpaolo Luigi Senatore, un attivista dell’associazione, interpellato dalla nostra redazione  – nel senso che si sposta l’attenzione da quella che è la vera causa dell’inquinamento del fiume Sarno. Si parla di collettamento fognario, di depuratori che vanno appunto a depurare i reflui domestici, quando invece la vera causa dell’inquinamento, delle morti delle persone è l’industria, lo sversamento di materiale altamente inquinante per l’ecosistema e per i cittadini del bacino idrografico”.

“L’amministrazione di Nocera Inferiore – continua Senatore – ha affisso per le strade della città un manifesto con su scritto ‘fine della vergogna’, perché qui, dove ha sede anche la nostra associazione, si farà il collettamento fognario. Un’altra distorsione della percezione, perché si fa credere che il fiume Sarno è inquinato e uccide perché non ci sono le fogne, e invece non è così. A riprova di ciò, durante il lockdown, con le imprese chiuse, il fiume è tornato pulito”.

L’associazione Controcorrente, dunque, non si ferma, non si accontenta, semplicemente perché è consapevole che le istituzioni stanno girando intorno alla questione, senza andare davvero in fondo. “La questione del Sarno – si legge nel comunicato – è morte, devastazione di fauna e flora, ed il grande assente nelle analisi politiche, dai discorsi del nostro sindaco fino a quelli del governatore, rimane sempre l’impatto degli sversamenti dei grandi e piccoli opifici, delle realtà industriali, l’impatto dei metalli pesanti sulle nostre vite. Controcorrente mai avallerà l’atteggiamento omissivo di chi ‘si costerna, s’indigna, s’impegna e poi getta la spugna con gran dignità’. Noi, la spugna, non la gettiamo. Avanti. Fino al disinquinamento”.

Redazione -ilmegafono.org