L’aumento del costo dei carburanti e tutta la questione delle accise e della Manovra si fanno sentire eccome sulle tasche e nelle vite degli italiani, anche se parliamo di trasporti pubblici. Molte città hanno pensato di aumentare il costo dei biglietti, una decisione che non sembrerebbe favorirli in un’ottica di maggiore sostenibilità. Il costo del ticket per il trasporto urbano è aumentato già da qualche tempo a Napoli, la settimana scorsa è toccato a Milano, mentre entro la fine dell’anno si prevede lo stesso anche a Roma, tutte città dall’intensa mobilità, anche se non sempre facile da decongestionare.

Per quanto non proprio vantaggiosa per i cittadini, la notizia dell’aumento del prezzo dei biglietti non sorprende più di tanto, visti, per l’appunto, i notevoli balzi del prezzo dei carburanti. Per quanto siano una soluzione più sostenibile, anche i trasporti urbani dipendono dai combustibili. Ciò che invece potrebbe essere implementato a favore di cittadini e ambiente, è il cosiddetto biglietto climatico, Si tratta di un espediente con il quale rendere gratuiti o comunque più sostenibili, anche economicamente, i ticket dei trasporti urbani. Il biglietto climatico è già realtà in alcuni paesi d’Europa: in Germania, inoltre, è stato sperimentato d’estate con un costo di 9 euro al mese. E sono stati notevoli i vantaggi in termini di emissioni.

Per quanto riguarda l’Italia, il biglietto climatico diventa realtà a Bari, dove l’abbonamento annuale al trasporto pubblico costerà soltanto 20 euro al mese. Un’iniziativa accolta positivamente dalle organizzazioni ambientaliste, che la immaginano come modello anche nelle altre città italiane. Un’ipotesi ancora molto difficile, però, se consideriamo che il nostro Paese è fortemente soggiogato dalle lobby del carburante e dai finanziamenti ai combustibili fossili che fanno sembrare il biglietto climatico lontano anni luce.

I vantaggi del biglietto climatico sono presto detti: meno traffico, meno emissioni di CO2, benefici economici per i cittadini, aria più respirabile e aree urbane sicuramente più vivibili. Il rischio è altrettanto scontato: abbassare i prezzi dei biglietti per il trasporto pubblico potrebbe comportare un calo della qualità, quindi disagi per i pendolari, più di quanto non accada già. La discussione è come sempre a monte, nelle sale della politica e del potere, dove è opportuno decidere sui carburanti, sulle misure a sostegno dei cittadini, sulle garanzie da offrire per consentire di procedere a passo spedito verso un futuro, e dei trasporti, più sostenibili, a prova di biglietto climatico.

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