In settimana la Cassazione ha reso note le motivazioni che hanno portato, il 13 novembre scorso, alla conferma della condanna a 6 anni per Roberto Spada, per aggressione aggravata dal metodo mafioso. Tutto sommato i tempi della giustizia in questo caso si sono rivelati abbastanza rapidi: dai fatti alla sentenza di condanna definitiva della Cassazione sono passati appena due anni. L’episodio in questione è quello relativo alla tristemente celebre testata (a cui poi seguirono altri colpi) inferta da Roberto Spada ai danni di Daniele Piervincenzi, giornalista che gli stava rivolgendo domande sui presunti legami tra il clan Spada e il movimento di estrema destra Casapound. Nonostante l’aggressione, che fu rivolta anche al cameraman Edoardo Anselmi, quest’ultimo riuscì comunque a riprendere il tutto e il video dell’accaduto fu trasmesso in prima serata nel programma di Raidue, “Nemo”, finendo poi per diventare virale in rete.

Il dato interessante emerge però dalle motivazioni della Cassazione, che hanno per l’appunto confermato l’aggravante del “metodo mafioso essendo stato accertato che – scrivono i giudici – Roberto Spada si avvalse della forza di intimidazione promanante dall’associazione malavitosa imperante sul territorio, nota come clan Spada, ben presente alla mente dei giornalisti e bene nota agli abitanti del luogo, tant’è che alla stessa si fece riferimento ripetutamente nel corso dell’intervista, come soggetto collettivo in grado di influenzare le decisioni politiche assunte nell’ambito del quartiere”. La sentenza, dunque, fa un chiaro riferimento anche al potere politico di Roberto Spada e del clan guidato da suo fratello Carmine, detto “Romoletto”, anch’esso condannato in via definitiva, all’inizio di questo mese, per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’endorsement di Roberto Spada in favore del movimento di estrema destra Casapound favorì il risultato senza precedenti del candidato Luca Marsella, che raggiunse il 9% a Ostia. Inutile specificare che poi, a livello nazionale, la forza dell’ultradestra non ha raggiunto neanche l’1% alle successive elezioni politiche.

Nelle ore successive alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza è arrivato il commento di Federica Angeli, giornalista di Repubblica da sempre molto attiva nella zona dell’ostiense per denunciare e combattere le associazioni a delinquere della zona. Una lotta che ha portato la Angeli a vivere sotto scorta. “La testata scaturisce dalla richiesta del cronista sul sostegno palesato dallo Spada al partito Casapound per le elezioni nel X Municipio”, ha commentato, lanciando infine una provocazione a denuncia del clima di omertà e collusione: “E chi ha sostenuto Spada negli ultimi anni come possiamo definirlo?” Una domanda che non lascia spazio a tante risposte alternative.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org