Ormai la siccità che devasta il nostro Paese è una vera emergenza e per affrontarla occorre agire in profondità, partendo da due fattori fondamentali: ottimizzare le risorse idriche e combattere i cambiamenti climatici in corso. Greenpeace ha fornito una sorta di vademecum per arginare il problema siccità, puntando anche su una gestione più consapevole delle risorse economiche, a partire dalle attività primarie.

Una delle componenti alla base del problema siccità è la gestione delle risorse idriche. Si stima che l’Italia sia il secondo paese in Europa per utilizzo di acqua dolce e potabile per l’agricoltura, tanto da individuarlo come il settore che nel 2022 subirà tra i danni più ingenti provocati dalla siccità, con perdite economiche che oscillano tra gli uno e i tre miliardi di euro. Il bacino del Po è a grande rischio siccità, soprattutto per le coltivazioni di mais e soia, che, tuttavia, sono soltanto in minima parte destinate al consumo umano. La maggior parte di esse sono infatti destinate a diventare mangime per gli allevamenti intensivi, che, dunque, costituiscono una delle cause sulle quali poter agire.

Riducendo la filiera degli allevamenti, sarà possibile ottimizzare anche la distribuzione di risorse idriche e dunque compiere un passo in avanti per combattere il problema. È importante inoltre tutelare i terreni agricoli e non sottoporli a stress di sorta: sono preoccupanti le richieste del Mipaaf e della Coldiretti per la semina del mais in terreni a riposo. Il mais, dopo il riso, è la coltivazione che richiede maggiori consumi irrigui, il 20% del totale. Intensificarne la coltivazione, invece, sarebbe un passo ulteriore per aggravare la siccità.

Si mostra necessario, dunque, proteggere ulteriormente i terreni, la loro fertilità e la loro capacità di trattenere umidità: sfruttarli fino allo stremo per le coltivazioni intensive e per gli allevamenti, non fa altro che aggravare l’emergenza già cosi dannosa. A tutto questo, naturalmente, va aggiunta una lotta decisa, con azioni forti, contro il cambiamento climatico.

Redazione -ilmegafono.org