Erano 31 anni che il Giappone non andava a caccia di balene per scopo commerciale. Sembra, però, che questo fenomeno sia tornato. Cinque navi, con gli arpioni nascosti sotto i teloni, hanno lasciato il porto di Kushiro nel nord del Giappone per andare a caccia di balene, non più a scopo scientifico. Inoltre, sono partite tre baleniere da Shimonoseki, nel sud-ovest dell’arcipelago. Così facendo queste imbarcazioni potranno uccidere fino a 227 balene da adesso fino a dicembre. Tra le specie comprese, ci sono 52 balene Minke, 150 balenottere di Bryde (dette anche di Eden) e 25 balenottere boreali.

L’interruzione di questi anni non aveva comunque fermato i cacciatori, i quali hanno continuato a cercare i mammiferi per studi. Però anche questa scelta aveva suscitato polemiche internazionali da parte degli ambientalisti. Solo durante l’ultima spedizione “scientifica” nell’Antartico, conclusasi a marzo, i cacciatori di balene avevano infatti ucciso 333 balene Minke. Nel corso di questo arco di tempo, ogni anno hanno massacrato quasi mille esemplari.

Una grande vittoria era stata raggiunta nel 2014 dagli ambientalisti del gruppo conservazionista a difesa dei Mari quando il Giappone è stato portato davanti alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja da Australia e Nuova Zelanda. La tesi presentata era che il Paese avesse violato la Convenzione internazionale sulla regolamentazione della caccia alle balene e anche altre disposizioni internazionali come quella di tutelare l’ambiente marino. La Corte internazionale aveva confermato la violazione della Convenzione in quanto era risultata l’assenza di fini scientifici nei permessi accordati dalle autorità nazionali.

Ad ogni modo, tornando a oggi, va detto che anche se questa pratica potrebbe fare aumentare il consumo di carne di balena, i numeri per fortuna mostrano una tendenza in forte diminuzione, segno di una aumentata consapevolezza legata anche alle tante battaglie degli ambientalisti. Si parla di un consumo di circa 200 mila tonnellate di carne di balena all’anno negli anni ‘60 contro le circa 5 mila tonnellate degli ultimi anni.

Il portavoce del governo, Yoshihide Suga, intanto ha dichiarato che sarà possibile cacciare le balene solo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva del Giappone, mentre sarà posto il divieto nelle acque dell’Antartide e nell’emisfero australe.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org