Uno dei segnali di pericolo lanciati dall’ambiente, ormai difficili da ignorare è sicuramente il riscaldamento globale. Le temperature continuano a salire oltre le soglie d’allarme, mettendo a repentaglio equilibri, ecosistemi, ma anche la salute di popoli e specie animali. L’anno che sta per concludersi non è stato il più caldo della storia, ma continua a mostrare diverse anomalie climatiche che preoccupano gli esperti. Secondo una recente indagine condotta dalla National Oceanic and Atmospheric Administraion (Noaa) americana, ottobre è stato il mese più caldo di sempre nell’emisfero boreale. Il riscaldamento globale si mostra con un aumento di 1,52 gradi, segnando un nuovo primato. Facendo una media globale, la temperatura ha segnato un aumento di 0,89 gradi, che si attesta comunque al quarto posto tra i dati raccolti dall’inizio delle rilevazioni.

Prendendo come metro di paragone sempre il mese di ottobre, vediamo che i più caldi sono stati rilevati tutti a partire dal 2003 e, rispetto al 2021, soltanto i mesi di ottobre del 2015, del 2018 e del 2019 possono dirsi più caldi. In termini di riscaldamento globale, questo ottobre, inoltre, è stato il 442esimo mese consecutivo con temperature al di sopra della media del ventesimo secolo.

Un particolare della ricerca della Noaa rileva i record di caldo a livello locale, distribuiti in maniera granulare ma diffusa, coprendo circa l’8,24% della superficie globale. In alcune zone del Nord America e della Russia, le temperature sono arrivate ad aumentare anche di 2,5 gradi.

I record di caldo, per quanto invece riguarda l’Europa, si sono verificati maggiormente nella fascia estiva, tra giugno e agosto, basti pensare alle giornate da caldo record a Siracusa, il cui valore, seppur alto, era lontano dagli estremi del 2020. Il riscaldamento globale, insomma, si manifesta in maniera evidente sotto forma di piccole o grandi esplosioni di calore, tra calamità ed emergenze che di naturale ormai hanno ben poco.

Redazione -ilmegafono.org