Cantare un’epoca, con le sue caratteristiche e i problemi noti che la rendono complessa ed esplosiva, per prepararsi ad accoglierne un’altra, pronta a entrare in una dimensione differente, dove celebrare l’evoluzione della coscienza degli individui. È il compito che viene assolto dagli Aquarius, una band legnanese che, proprio oggi, esce con il suo primo disco, intitolato “L’era dell’acquario e la nota fondamentale”, distribuito e promosso da (R)esisto distribuzione. Un album che si lancia in un viaggio spirituale e poetico, che richiama concetti propri del pensiero filosofico orientale, per descrivere un passaggio, quello nell’era astrologica dell’Acquario.

Un passaggio che dovrebbe segnare la fine dell’attuale periodo macchiato da “decadimento spirituale ed attaccamento alla materia, dalla presenza negli individui di stati di violenza, stati emotivi di rabbia e confusione mentale”, per lasciare spazio a una fase dominata da una profonda ricerca interiore. Le sette tracce del disco, dunque, raccontano proprio questo punto di svolta, nel quale l’evoluzione della coscienza di ogni individuo determinerà quella della coscienza collettiva verso uno stato di armonia.

Una visione ricca di speranza e di amore, che gli Aquarius mettono in musica servendosi di un sound che è essenzialmente un progressive rock che si riempie di sfumature funk-rock e di tendenze che vanno verso la psichedelia. Un buon mix tra contenuti e arrangiamenti che riescono a restituire ritmi vivaci e allegri, permettendo di non appesantire l’opera. Un esordio coraggioso, perché sfida chi magari non ama molto questo tipo di concept, ma lo fa usando con qualità un sound che si fa apprezzare. Un buon inizio, dunque, quello degli Aquarius (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica). Un disco che, al di là di come la si pensi, lascia sicuramente un buon sapore di speranza.

Redazione Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “L’era dell’acquario e la nota fondamentale”