Lockdown è stata sicuramente la parola più temuta, e forse odiata, di questi due anni di pandemia di Covid-19: le “clausure” imposte da molti Stati europei, tuttavia, non sono state utili soltanto ad arginare i contagi da Coronavirus, ma hanno anche avuto un effetto benefico sulla qualità dell’aria. Secondo uno studio pubblicato da Copernicus Atmosphere Monitoring Service, con la London School of Hygiene and Tropical Medicine, infatti, le imposizioni del lockdown, con annesse riduzioni di spostamenti e limitazioni di traffico, hanno di conseguenza drasticamente ridotto anche lo smog diffuso nell’aria.

Lo studio prende come riferimento le emissioni di polveri sottili e altre sostanze nocive in 47 città europee, mettendo a confronto le diverse misure adottate in lockdown. La riduzione di smog si traduce in miglioramento della qualità dell’aria e dunque in una notevole diminuzione di decessi, ma sono anche le differenti misure prese in lockdown a determinare il tipo di impatto sull’aria. La diminuzione degli spostamenti e dei viaggi nazionali e internazionali ha avuto un impatto basso sul grado di inquinamento dell’aria a livello locale, mentre la chiusura delle scuole e l’obbligo di restare in casa hanno abbassato il livello di biossido di azoto.

Dunque, analizzando i cambiamenti sull’emissione di inquinanti e l’esposizione delle persone durante il lockdown, gli scienziati concordano nel dire che circa 800 decessi sono stati evitati grazie al miglioramento della qualità dell’aria. Le città con maggior numero di decessi evitati in lockdown sono state Londra, Barcellona, Parigi e Milano. Il risultato della ricerca condotta sul lockdown era previsto, data la riduzione dei trasporti e dunque delle emissioni, soprattutto quelle relative al trasporto stradale.

Redazione -ilmegafono.org