Puntuale come le stagioni, anche quest’anno è ripartito il viaggio di “Goletta Verde” lungo le coste italiane. L’imbarcazione di Legambiente è salpata con l’obiettivo di monitorare la qualità delle acque, denunciare le illegalità ambientali, le trivellazioni di petrolio, il marine litter e l’abusivismo edilizio. La nave ambientalista ha iniziato il suo viaggio il 24 giugno da Lignano Sabbiadoro e attraverserà l’Italia da nord a sud per poi risalire e terminare il suo percorso il 14 agosto a La Spezia (qui è consultabile l’elenco con tutte le tappe). Oltre un mese di monitoraggio, incontri, conferenze stampa per sensibilizzare gli italiani sulla salute dei mari e degli oceani, che ricoprono il 70% della superficie del Pianeta ma sono messi in pericolo dall’inquinamento da plastica e da scarichi, dall’abusivismo e dalle trivellazioni.

“In Italia – scrive Legambiente sul proprio sito – il 25% della popolazione non è servita da un adeguato servizio di depurazione, questi scarichi non depurati finiscono purtroppo nei nostri mari. Goletta Verde è accompagnata da un team di tecnici che conducono il monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici; raccogliamo le segnalazioni dei cittadini e denunciamo le situazioni che mettono maggiormente a rischio il nostro mare e la nostra salute”. Una iniziativa che ha ormai conquistato l’attenzione di molti italiani, interessati ai risultati dell’azione di controllo e di rilevazione svolta da Goletta Verde. La situazione dei mari e delle coste nella nostra Penisola è drammatica, come ha denunciato Legambiente nel suo ultimo rapporto “Mare Monstrum 2019”.

Dal rapporto emergono infatti dati allarmanti: 56 reati ambientali al giorno, più di 2 ogni ora, quasi 3 per ogni chilometro di litorale. Il trend è lo stesso purtroppo da dieci anni a questa pare: nel 2018 sono state 20.437 le infrazioni accertate, il 20% in più rispetto all’anno precedente; salgono a 23.554 le persone denunciate e arrestate (+20%); 5.834 i sequestri (+22%) per un valore di 1,5 miliardi di euro considerando i sequestri e il valore delle sanzioni penali e amministrative comminate dalle forze dell’ordine. Le minacce sono sempre le stesse: illegalità legate al ciclo del cemento (34% dei reati); inquinamento delle acque (33,1%); pesca di frodo (23,1%); infrazioni al codice della navigazione (9,8%).

“I dati del nostro dossier – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –ci dicono che l’Italia costiera è ancora sotto attacco, nonostante l’incessante lavoro delle Forze dell’ordine e della Capitaneria di porto – . Un impegno che, anche se unito alla crescente sensibilità e attenzione dei cittadini, evidentemente non basta. I numeri ci dicono che bisogna fare di più e meglio. Ed è l’obiettivo che ci poniamo anche quest’anno con il nuovo viaggio di Goletta Verde che per tutta l’estate manterrà alta l’attenzione contro i nemici del mare, per combattere le trivellazioni di petrolio, la mala depurazione, il cemento illegale e il marine litter”.

“È ora di dire basta – continua Ciafani – ad ogni forma di alibi e intervenire in maniera decisa per porre fine a queste emergenze che causano danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo. Non va dimenticato che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a tutela del mare. È inoltre urgente – conclude – approvare una legge che centralizzi le competenze degli abbattimenti degli abusi edilizi, attraverso le prefetture, per evitare il ricatto elettorale alla base della mancata azione da parte dei comuni e poi approvare la norma sul fishing for litter per permettere ai pescatori di tutta Italia di fare gli spazzini del mare”.

Goletta Verde è dunque come sempre in prima linea, ma ha bisogno della collaborazione di tutti. Ecco perché, oltre all’invito a segnalare eventuali anomalie in acque marine o lacustri (chiazze sospette o tubi che scaricano), viene fornito anche un decalogo con le buone pratiche per tenere pulito il mare e le coste. Il mare è una risorsa fondamentale e il suo ecosistema è a rischio. Ecco perché bisogna impegnarsi tutti attivamente per cercare di salvarlo.

Redazione -ilmegafono.org