Buccinasco, 5 luglio 2021. Un corteo di oltre 50 associazioni e 40 sindaci provenienti da tutta la provincia milanese sfila per le strade per manifestare la propria vicinanza a Rino Pruiti, sindaco antimafia. Non a caso la città lombarda è conosciuta alle cronache come la Platì del Nord, a causa della fortissima presenza della criminalità organizzata calabrese. In quella occasione Pruiti era stato attaccato pubblicamente da Rocco Papalia, boss della ‘ndrangheta, ai domiciliari da qualche anno dopo averne scontati 26 di carcere. Il boss non aveva usato mezzi termini, sostenendo l’assurda tesi dell’assenza della mafia a Buccinasco e invitando il sindaco ad andare via dalla città. “La città è nostra”, avevano risposto in quella occasione le circa 300 persone accorse per l’omonima manifestazione.

Buccinasco, 11 ottobre 2021. A distanza di pochi mesi la criminalità organizzata torna a sparare in pieno giorno in quello che ha tutta l’aria di essere un regolamento di conti. A farne le spese è Paolo Selvaggio, 64enne siciliano, già condannato nel 2009, nell’ambito dell’operazione “Parco Sud”, per il suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti della criminalità organizzata nel milanese. Era noto per i suo contatti sia con la ‘ndrangheta che con la sacra corona unita. Selvaggio stava scontando la sua condanna a 20 anni che era stata convertita ai domiciliari anche a causa di un grave problema di salute da cui era afflitto. Tra le ore 10 e le ore 12 era solito utilizzare il permesso d’uscita per raggiungere il bar in bici, e proprio in quella circostanza è stato freddato da due criminali a bordo di un T-Max con 4 colpi di pistola.

Sono ancora tutte da capire le cause dell’omicidio, anche perché secondo molte testimonianze l’uomo era rimasto fuori dal giro in seguito al suo arresto e a causa delle sue condizioni di salute non avrebbe vissuto ancora per molto. Ciò nonostante, è stata decisa la sua esecuzione in pieno giorno. Una scelta che ha tutta l’aria di una manifestazione di forza da parte della criminalità organizzata e che non è stata presa con leggerezza dallo stesso sindaco Pruiti, il quale non ha nascosto i timori relativi a una “nuova guerra di mafia” nella sua città e ha chiesto ancora una volta “azioni immediate e maggiore presenza” a forze dell’ordine e magistratura.

Resta da capire per quale motivo la malavita abbia deciso di ritornare ai metodi degli scorsi decenni, attirando nuovamente l’attenzione su di sé con gesti eclatanti. Questa notizia, infatti, non è isolata e fa eco a quello che è successo quest’estate al sud, soprattutto in Campania, dove la camorra più volte ha sparato anche durante le ore diurne e in centri abitati. Un esempio di ciò è la zona di Torre Annunziata, dove il mese scorso ci sono state 3 sparatorie in 48 ore. Bisogna fare una riflessione su quello che sta succedendo e capire soprattutto i motivi che stanno portando a questo ritorno al passato.

Ecco perché bisogna moltiplicare l’attenzione su quello che succede in questi contesti che potranno sembrare periferici, ma che invece hanno lo stesso diritto degli altri a non essere dimenticati dalle istituzioni e ci offrono la possibilità di studiare come il modus operandi delle organizzazioni criminali sembra stia nuovamente mutando verso un’ennesima stagione di guerra, violenza e sangue.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org