Ci hanno sempre abituato a pensare che la legittimità dei comportamenti dipenda dal fatto che questi si trovino all’interno di un determinato contesto. Che abbaglio. “Ci pisciano in testa e ci dicono che piove”, citava un adagio caro a un movimento né di destra né di sinistra. La legittimità dei comportamenti dipende da chi li mette in pratica. Sempre. Deve esserci quindi sfuggito un passaggio del decreto sicurezza che lo metteva per iscritto. Gli animali sono tutti uguali, ma diciamo che qualcuno è più uguale degli altri, parafrasando un noto intellettuale.

Così è quanto ci è dato di dedurre dalle ultime mosse del governo Conte. Un bel consiglio dei ministri e un decreto salva-banche. E dire che il testo del decreto è assai simile proprio a quello redatto da Gentiloni (leggi qui) e consente allo Stato di rilasciare garanzie a favore degli istituti di credito. Ora le cose sono due: o le garanzie di Conte sono gratis, perché ispirate e sostanziate da entità divine, oppure si tratta della stessa identica cosa.

Chissà la compagnia cantante cosa avrebbe pensato di tale decreto salva-banche se a farlo fossero stati altri. Forse avrebbero reagito (e scritto) come fecero nel 2017 in occasione del decreto legge del governo Gentiloni per il salvataggio della banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. In un articolo di Annalisa Cangemi su Fanpage (leggi qui) sono state raccolte le dichiarazioni più famose contro le banche rilasciate dai nostri alfieri al governo. Di Battista e Di Maio ce li ricordiamo belli arrabbiati a tuonare contro i soldi dati alle banche. Chiaramente le argomentazioni addotte in quelle occasioni, ça va sans dire, portavano con sé un livello di analisi e un dettaglio delle critiche mosse tali che adesso è facilissimo stravolgerne il significato.

Giorgetti parla addirittura di nazionalizzazione, nel qual caso santa e benedetta, ispirata dai numi tutelari gialloverdi.
Ma forse la chiave di volta sta nelle parole del vicepremier Di Maio, il quale dichiara raggiante che punirà i colpevoli del dissesto bancario. Evidentemente il potere giudiziario è già passato nelle mani dell’esecutivo che quindi fa e disfa, dice e smentisce, non darà un soldo alle banche e offre garanzie statali, ferma le trivelle nello Ionio, anzi no, magari sì.

Intanto salutiamo con piacere un intervento e un provvedimento di buon senso. Lavoratori a casa, crisi di sistema, effetto contagio e rischi per i correntisti sono troppo anche per gli audaci rivoluzionari gialloverdi. C’è da chiedersi quanti elettori continueranno a credere a queste pantomime, a farsi illudere che esistano dei cattivi tout court e dei buoni senza macchia che mai sbagliano e combattono sempre e comunque i cattivi, come in una fiction. Se fosse una puntata di Zorro sarebbe stupendo. Invece, purtroppo, è solo il destino di un Paese.

Penna Bianca -ilmegafono.org