Dopo essere stato presentato in anteprima, fuori concorso, all’ultima edizione del Trieste Film Festival, il documentario “Trieste è bella di notte” continua ad attraversare l’Italia, riscuotendo un bel successo di pubblico. Un tour in cinema, parrocchie, luoghi istituzionali, circoli, per raccontare il viaggio dei migranti che giungono alle porte del nostro Paese attraverso la terribile rotta balcanica. Un cammino faticoso e pieno di rischi, di sofferenza, di dolore e speranza, che avviene attraverso terre impervie, nelle quali si misura la violenta ostilità delle forze di polizia locali, per poi arrivare al confine con l’Italia, dove i profughi provano a chiedere protezione e asilo. Una speranza che, purtroppo, viene tradita e delusa dalle autorità italiane, dal loro modus operandi disumano e illegale.

“Trieste è bella di notte”, realizzato da Andrea Segre, Stefano Collizzolli e Matteo Calore e prodotto da Zalab, è un film documentario che denuncia la vergogna delle “riammissioni informali”, ossia il respingimento dei migranti oltre la frontiera italiana, senza alcuna identificazione e senza dunque dar loro la possibilità di chiedere protezione internazionale. Il racconto avviene anche attraverso le immagini girate dai stessi migranti durante il viaggio, tra freddo e neve, con destinazione il confine tra Slovenia e Italia, in località Fernetti, a poca distanza dalla bellissima Trieste, da quelle luci che la fanno brillare nella notte. Così come nella notte brillano le pupille di esseri umani in cammino, giunti principalmente da Iran, Afghanistan e da altre zone del Medio Oriente, per sfuggire alla violenza e ai conflitti e trovare rifugio in Europa.

Un’Europa di cui l’Italia è via di accesso e scenario di ingiustizia. Le riammissioni informali che rimandano i migranti in Slovenia e da lì in Croazia, fino al loro respingimento fuori dall’Europa, in Bosnia o Serbia, sono state giudicate illegittime dal Tribunale di Roma, nel 2021. Oggi sono state riattivate ugualmente e illegittimamente dal governo Meloni, rivendicate dal ministro dell’Interno, Piantedosi, in aperta violazione del dettato costituzionale italiano, di quanto stabilito dal Tribunale e di quanto sancito dal diritto internazionale e dai trattati europei in materia di asilo.

Quello di Andrea Segre, Stefano Collizzolli e Matteo Calore è un documentario che mette a nudo la violenza perpetrata dai governi europei, in primis quello italiano, nei confronti di esseri umani che hanno la sola colpa di muoversi per sottrarsi a un destino spietato e a una violenza inaudita. La stessa che, purtroppo, anche lo Stato italiano, in forma diversa ma altrettanto spietata, compie su queste persone. Un film importante, una testimonianza necessaria, un documentario da vedere e da far vedere ovunque, scuole comprese. Per info sul calendario delle prossime proiezioni e incontri con gli autori clicca qui.

“Trieste è bella di notte è un film sul confine instabile e confuso tra sicurezza e diritto, dove la gara tra governi europei alla riduzione dei numeri spinge le autorità a inventare procedure nuove, sfidando i limiti costituzionali e creando tensioni tra i diversi poteri dello Stato”. (M. Calore, S. Collizzolli, A. Segre)

Redazione -ilmegafono.org