Il Covid-19 ha stravolto l’Italia e numerosi Paesi in tutto il mondo. Tutto è cambiato: le nostre abitudini, la nostra routine, il lavoro, le relazioni sociali. Una rivoluzione totale, quella che ci ha colpito, che ha stravolto ogni aspetto della nostra vita, senza distinzione di razza e ceto. Il necessario lockdown ha poi inciso enormemente sull’economia mondiale e, naturalmente, su quella italiana. I primi risultati della chiusura forzatamente prolungata, adesso, iniziano a farsi sentire con maggiore forza e preoccupano sempre di più. Se da un lato, da diverse parti d’Italia, giungono notizie di imprese in difficoltà, di lavoratori a rischio licenziamento o di quelli che un lavoro non ce l’hanno già più, dall’altro non possiamo dimenticare che una povertà così forte e dilagante rischia di favorire le mafie.

Qualche settimana fa, avevamo dato notizia di lodevoli iniziative come Linea Libera, il servizio telefonico di Libera messo a disposizione di chiunque volesse segnalare e denunciare racket, usura, minacce ed intimidazioni varie. Proprio nei momenti di crisi, infatti, la criminalità si fa forte e interviene per approfittare della situazione e succhiare il sangue delle proprie vittime, in cambio di fedeltà, omertà e potere. A tal proposito, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, negli ultimi giorni ha rivolto un monito al governo e all’intera popolazione circa la possibilità che nel proprio comune e nelle aree circostanti possa rinascere una nuova “Gomorra”.

Le difficoltà economiche in cui si ritrovano diverse famiglie (circa 6 mila abitanti sui 22 mila totali sarebbero a rischio povertà), rischiano infatti di conferire un potere enorme ai clan della zona. Quei famigerati “casalesi” che gli italiani hanno conosciuto grazie anche alla lotta e al sacrificio di don Peppe Diana o all’impegno dello stesso sindaco Natale, e alle parole di Roberto Saviano, che ha descritto il potere del clan dei “casalesi” nel suo celebre libro “Gomorra” e nei suoi articoli. Secondo il sindaco del comune campano, “senza un piano di interventi pubblici” le probabilità che la dittatura criminale torni a pieno regime sono decisamente alte”.

“Casal di Principe – ha aggiunto Natale – ha lottato, ha resistito e si è riscattata, ma adesso siamo al livello di guardia”. La tenacia e la prepotenza dei “casalesi” che operano in quell’area è nota a tutti e per questo è necessario che si attivino tutte le contromisure e tutti i provvedimenti necessari per togliere alla camorra spazi di infiltrazione e di ritorni al passato. Questo problema, come denunciato da più parti, potrebbe affliggere l’intero Paese (da Nord a Sud), ma di sicuro tra Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa la camorra potrebbe tornare ad agire con maggiore forza e intensità. Bisogna fare in fretta per evitare a tutti i costi che, a causa dell’emergenza, la criminalità organizzata possa trovare ulteriori canali e spazi o ristabilire domini puntando sulle difficoltà economiche e sociali del Paese.

Giovanni Dato -ilmegafono.org