A Cinisi (PA), verrà inaugurato un nuovo centro culturale antimafia, proprio lì, dove Peppino Impastato sacrificò la propria vita per la giustizia e la libertà. Ne dà notizia PalermoToday, secondo cui questo centro verrà realizzato proprio nel casolare in cui il giovane venne ucciso dalla mafia nel maggio del 1978. Un segno tangibile e reale di lotta alla mafia, questo, ma soprattutto un atto di ribellione nei confronti della stessa criminalità organizzata. Di Peppino Impastato abbiamo parlato tante volte e mai ci stancheremo di ricordare la sua lotta estenuante e continua contro cosa nostra. La notizia di un nuovo centro culturale antimafia è sempre positiva, in questo caso lo è ancora di più visto il valore fortemente simbolico del luogo, ossia il casolare nel quale Peppino venne ucciso in quella maledetta sera di maggio.

Dopo un lungo iter burocratico, si è arrivati all’espropriazione del bene e adesso tutto sembra pronto per poter dare il via ai lavori. A restaurare e dar nuova luce al casolare ci penseranno i tecnici della Città Metropolitana di Palermo. Secondo questi ultimi, gli interventi saranno piuttosto invasivi e vedranno protagoniste un po’ tutte le aree del casolare: dal restauro dell’ex stalla alla pavimentazione, e così via. 

“La procedura dell’esproprio è stata completata”, hanno affermato dall’assessorato regionale dei Beni Culturali. Per la realizzazione dell’opera sono state “stanziate le somme che saranno liquidate al proprietario e il bene è stato successivamente iscritto nel registro dei beni regionali”. In totale si parla di un investimento di circa 230mila euro, mentre la Regione Sicilia “ha stanziato ben 150mila euro per la messa in sicurezza e la sistemazione dell’immobile al fine della successiva fruizione”. A pochi giorni dall’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, una notizia del genere porta una vera e propria ventata di speranza. Questo, infatti, non è solo un modo per ricordare il sacrificio di Peppino e gli sforzi compiuti durante la sua vita, ma è soprattutto un punto di ripartenza, dal quale poter gridare al mondo intero che la cultura della legalità va preservata e che, se condivisa, può raggiungere risultati importanti e significativi. Proprio come la ristrutturazione del casolare e l’inaugurazione del centro.

“La Città metropolitana con la sua direzione competente e in sintonia e collaborazione con la Amministrazione comunale di Cinisi – ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – ha definito il progetto di restauro e recupero del casolare per realizzare un centro culturale antimafia”. Un altro “passo avanti” per confermare totale condanna alla violenza mafiosa, oltre che per onorare la “memoria dell’impegno di Peppino Impastato”. Adesso non resta che aspettare che la Soprintendenza dei Beni Culturali dia l’autorizzazione. Solo allora si potrà “provvedere all’approvazione e al finanziamento” del progetto. E solo allora, aggiungiamo noi, potremo finalmente assistere alla nascita non solo di un cento culturale antimafia, ma di un importante luogo di memoria. Una memoria ancora viva in chi ha conosciuto Peppino e ha lottato con lui e in chi, grazie alla lunga battaglia di mamma Felicia, ne ha conosciuto e ammirato il coraggio e l’esempio.

Giovanni Dato -ilmegafono.org