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Imbarbarimento, disinformazione e ignoranza: così è nata l’Italia di Salvini

Imbarbarimento, disinformazione e ignoranza: così è nata l’Italia di Salvini

L’aria si fa pesante. È il risultato ultimo di un processo lungo diversi anni. Anni durante i quali si è preparato il terreno, in maniera quasi scientifica, alla barbarie. Anni di trasmissioni volutamente spaventevoli, di eventi caricati ad arte, di menzogne, di occhi consapevolmente chiusi. Demonizzazione del diverso e presunte panacee vendute al mercato della paura portano oggi a un’aria irrespirabile. Una caccia alle streghe con un crescendo irresponsabile di toni e dichiarazioni che non possono che portare ai fatti.

Chissà quando è iniziato questo processo di imbarbarimento. Forse nel momento in cui sono spariti luoghi di lavoro collettivi e comunitari che obbligavano a rapportarsi con gli altri e non con i cellulari e soprattutto a creare solidarietà orizzontale e lotta contro i vertici del sistema e non contro gli ultimi. Forse è questo uno dei motivi. Forse. Di sicuro, ci troviamo ormai in una situazione che mette a repentaglio la vita delle persone, che vale meno di quella del vostro cane o del vostro gatto.

Inutile dire che siamo di fronte a un cataclisma, a un genocidio, a una strage (scorrete, con calma forzata, leggendolo tutto, il documento che trovate cliccando qui). Ad ogni tentativo di controbattere si risponde battendo i palmi delle mani sulle orecchie. Che meraviglia questo mondo semplice, con i buoni e i cattivi, con le nostre certezze da università della strada. Quanto è comodo questo manicheismo (cercatelo su facebook cosa vuol dire…) da sussidiario degli imbecilli.

L’importante è che ne siamo consapevoli. C’è poco di cui stupirsi, siamo (quasi) tutti colpevoli e responsabili. Ogni giorno bisogna avere il coraggio davanti allo specchio di riconoscere il colpevole e il complice di ciò che sarà. Di ogni goccia di sangue versata. Saremo comunque tutti coinvolti. Sempre. La maggioranza di noi ha scelto consapevolmente questa strada, è la democrazia, c’è ben poco da dire. La famosa libertà di dire tutto quello che vogliamo, anche le puttanate, anche le falsità, anche gli slogan spaventevoli. È diventato tutto normale, va bene tutto, è la libertà, baby.

Forse la storia ce ne chiederà conto tra qualche anno e chissà cosa risponderemo. Che obbedivamo agli ordini della propaganda. Che ci eravamo informati con i “meme”, tra un gatto e una frase di Padre Pio. Forse ci assolveranno per incapacità di intendere e di volere. Inutile pretendere di chiedere di riscoprirsi prima persone che contribuenti, prima umani che bianchi caucasici, prima uomini che giudici.

Non possono stupire certe sparate del ministro degli Interni, Salvini, e dei suoi sodali pentastellati, complici e carnefici ugualmente, la tentata mattanza di Macerata, le minacce e gli insulti. Episodi quotidiani di un disastro annunciato. Chissà cosa dovrà succedere prima che ci svegliamo consapevoli e inorriditi. Quale sarà il limite? Sia chiaro il processo è ormai irreversibile. Meglio tenerci quindi le nostre convinzioni. Che risolveremo tutti i problemi del mondo con una bella bombetta, con qualche porto chiuso, con qualche trovata geniale per battere i pugni e “farci rispettare”.

Poi, come i bambini che si chiudono a piangere in casa, terremo i mostri fuori dalla porta. Così non ci verranno a spaventare e vivremo tutti felici e contenti. Come nelle favole. Di cosa avremo paura allora? Cosa ci diranno di temere? Chi stuprerà a destra e a manca, chi ruberà? I mostri sono sotto il letto e neanche ce ne accorgiamo. Per fortuna che le nostre città saranno magicamente pulite, belle, senza cartacce. Come Pyongyang.

Penna Bianca -ilmegafono.org

Autore

Penna Bianca

Collaboro con Il Megafono.org dalla sua creazione. Settentrionale d'adozione ma con lo spirito del Bianciardi, gucciniano convinto, ascoltatore di musica ma non praticante, opinionista quasi per caso provo a guardare il mondo con lo spirito critico e l'irriverenza che mi hanno insegnato i miei natali.

1 Commento

  1. Agnese

    Credo che Facebook ha dato e continua a dare un enorme contributo all’ignoranza collettiva eppure a Matteo Salvini.
    Il lavaggio del cervello e la smania di risposte semplicistiche per qualunque cosa ha modellato il cervello di buona parte della popolazione.
    Io sinceramente mi sono cancellata da questo social che secondo me ha contribuito a peggiorare, e non di poco, la società. Facebook ha distrutto la capacità critica delle persone riducendole a pecore e Salvini è il pastore delle pecore umana che gli hanno delegato il cervello.
    Le persone sanno leggere, cioè mettere una parola dopo l’altra, ma sono incapaci ad interpretare un testo, una situazione o un fatto storico, leggono ma non capiscono, è soprattutto non riescono più a fare collegamenti.
    Salvini ha solo usufruito questa stato di barbarie e riesce ad alimentarla ogni giorno.

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