Dare nuovo slancio all’accumulo elettrico grazie alla frutta tropicale? Si può. Dall’Università di Sydney arriva una ricerca innovativa basata sulla trasformazione di frutti come il durian e il jackfruit in energia. Un team di chimici e ricercatori ha sviluppato una particolare tecnica in grado di trasformare i rifiuti frutticoli in supercondensatori e supercapacitor. Questi ultimi, in particolare, sono dei dispositivi di accumulo elettrico che si caricano e scaricano all’istante, con ottime prestazioni.

La lotta alle batterie a forte impatto ambientale, dunque, è ancora in corso e riparte dalla frutta. La difficoltà sostanziale dei dispositivi ricavati dagli scarti frutticoli è la minor capacità di energia immagazzinata rispetto alle batterie standard, ma è una difficoltà sulla quale si sta lavorando. La tecnologia sviluppata dall’Università di Sydney consente di creare un materiale “spugnoso” dotato di celle che sostituisce il carbone attivo che copre gli elettrodi dei supercapacitor tradizionali.

Il tutto, però, registra costi piuttosto elevati, un ostacolo che ancora caratterizza la produzione di energia pulita. Il team di ricerca si dice comunque soddisfatto dei risultati raggiunti: gli scarti della frutta sono stati trasformati in aerogel di carbonio, un materiale che si apre a tante opportunità e applicazioni. Una prospettiva assolutamente incoraggiante.

Redazione -ilmegafono.org