Proprio la scorsa settimana, su queste pagine, avevamo segnalato le perplessità sollevate dall’associazione ambientalista Greenpeace in merito alla gestione di alcuni ambiti e delle relative risorse legati alla transizione green e previsti dal Recovery Plan. Nella fattispecie, le perplessità erano relative allo stanziamento di fondi in favore di Eni per progetti di cattura e stoccaggio della CO2. Una procedura inopportuna secondo Greenpeace, considerate le ambizioni green che il governo dovrebbe porsi per questo genere di progetti e soprattutto considerato il fatturato dell’azienda energetica.

Tuttavia, nell’ultima bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sembrerebbe che il governo abbia fatto in tal senso un passo indietro, come afferma la stessa associazione ambientalista in un suo comunicato stampa: “Il governo sembrerebbe aver eliminato lo stanziamento di fondi, inizialmente ipotizzati a favore di Eni per i progetti di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) a Ravenna e per presunte bioraffinerie, impianti di produzione di carburanti da plastiche non riciclabili: se confermata, la scomparsa di questi progetti fossili sarebbe davvero una buona notizia”.

Greenpeace continua comunque la sua analisi sul PNRR, del quale si vorrebbero poter misurare in modo più tangibile i valori di sostenibilità dei 47 progetti che strutturano la proposta green e che saranno presto al vaglio delle autorità europee. Al momento tante idee e buoni propositi, ma a quanto pare difficilmente valutabili in modo concreto.

Leggi qui il comunicato completo di Greenpeace.

Manuele Foti -ilmegafono.org