I jet privati andrebbero vietati dai cieli di tutto il mondo. È questa la presa di posizione dura e netta di Greenpeace, affidata a un comunicato pubblicato nei giorni scorsi. Presa di posizione che, a dirla tutta, ha ragione di esistere vista la perenne situazione di grave emergenza climatica in cui viviamo. Ciò che ha da sempre rappresentato un vero e proprio status symbol della ricchezza e del potere, oggi risulta essere dannoso e problematico per l’intero Pianeta. Secondo l’organizzazione ambientalista, infatti, i jet privati contribuirebbero non poco all’inquinamento globale, specie se si tiene conto dell’utilizzo smodato e dell’effettiva utilità degli stessi.

Secondo le più recenti stime, tali mezzi produrrebbero “mediamente emissioni di gas serra 10 volte superiori a quelle di un volo per passeggero per chilometro, e addirittura 50 volte superiori a un viaggio in treno in Europa”. E non è finita qui. Tra i motivi principali e validi per cui, secondo Greenpeace, i jet privati andrebbero quantomeno regolamentati, ci sono sicuramente alcuni dati preoccupanti:

  • un volo di un’ora con un jet privato provocherebbe quasi un terzo delle emissioni totali di gas serra che un cittadino europeo emette in media in un anno, pari a 6,8 tonnellate di CO2 equivalente (dati dell’Agenzia Ambientale Europea);
  • nel 2018, il 50% di tutte le emissioni del trasporto aereo è stato causato dal solo 1% della popolazione mondiale, rendendo il tutto un vero e proprio schiaffo alla povertà, nonché al bene dell’intero Pianeta;
  • inoltre, tra i Paesi in cui si fa un maggior uso di jet privati ci sarebbero Regno Unito, Francia e Italia, Paesi che proprio in questi ultimi anni hanno visto e subito maggiormente gli effetti dei cambiamenti climatici.

Insomma, sembra evidente come un drastico taglio nell’uso di certi mezzi sia quanto più necessario. Ma come fare? Secondo Greenpeace, sarebbe ora di optare per le seguenti due opzioni:

  • innanzitutto l’applicazione di una tassa elevata sul cherosene,  così da sfruttare gli introiti generati a favore di quella transizione ecologica di cui tutti i governi europei (e non solo) discutono da tempo;
  • inoltre, andrebbe limitato notevolmente il trattamento preferenziale degli utenti di jet privati ​​negli aeroporti, così da assicurare “l’accesso VIP” esclusivamente per motivi di urgenza o istituzionali (ad esempio le visite di Stato o i viaggi diplomatici).

Insomma, più il tempo passa, più risulta evidente come fermare questo inutile lusso sia diventato non solo indispensabile, ma anche piuttosto realizzabile. È giunto il momento di dare un segnale forte a sprechi generalizzati come quelli causati dall’uso di jet privati. Specialmente se a farne le spese sono poi sempre i più deboli, o magari i cittadini comuni, costretti a fare sacrifici e a rinunciare a qualche grado in meno in casa in vista dell’inverno.

Giovanni Dato -ilmegafono.org