A sessant’anni dal Festival “FLuXuS Internationale FesTsPiELe NEUEsTER MUSiK” di Wiesbaden del settembre 1962, il Museo del ‘900 di Milano e la Fondazione Luigi Bonotto hanno inaugurato, alla fine del 2022, una mostra che sarà visitabile fino al 16 aprile 2023. “Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto”, a cura di Patrizio Peterlini e Martina Corgnati, è una mostra in cui, per la prima volta, viene analizzato – tramite pubblicazioni, opere e documenti – il ruolo chiave dell’Italia nell’ambito del movimento artistico Fluxus. Nato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie all’artista, architetto e organizzatore culturale George Maciunas, Fluxus si sviluppa soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, ed è al centro di una rivoluzione estetica e sociale che mira a intrecciare arti visive e performative, musica sperimentale e teatro dando anche vita a festival, happening e concerti con la volontà di eliminare la divisione nelle arti e, in generale, quella tra esistenza e creazione artistica. Tutto può essere arte e l’arte può essere tutto.

Perché la caratteristica principale di questo movimento e pensiero artistico è che l’arte deve essere democratica: comprensibile, flessibile e lontana da quegli standard accademici accessibili a pochi “eletti”. È infatti nel secondo manifesto del 1963 che Maciunas parla di una “Revolutionary Flood” che renda l’arte accessibile e comprensibile a tutti, con un attacco diretto e senza mediazioni al sistema del mercato. L’idea dell’inondazione s’incarna nelle piccole edizioni che caratterizzano la produzione Fluxus: una miriade di piccoli oggetti che, come l’acqua, possono arrivare ovunque, portando con sé la nuova visione estetica del mondo. Da oggetto d’élite, destinato a pochi fruitori di una ristretta cerchia di facoltosi intenditori, l’opera diviene un oggetto cheap, accessibile e acquistabile da chiunque, spesso corredata da un “manuale di istruzioni” per un’azione da compiere a casa propria, come spesso invitano a fare le indicazioni contenute negli “Events” di George Brecht.

Questo ulteriore passo verso la de-costruzione del mondo dell’arte ha avuto e continua ad avere delle ripercussioni ancora difficilmente indagabili. Di fatto, non solo qualsiasi oggetto può essere elevato ad arte, ma a operare questo passaggio può essere chiunque, senza necessariamente aver bisogno di un riconoscimento ufficiale. “Fluxus, arte per tutti. Edizioni italiane dalla collezione Luigi Bonotto” è il terzo appuntamento che chiude il ciclo dedicato a Fluxus dalla Fondazione Bonotto nei suoi dieci anni di attività. Ogni mostra ha affrontato un tema specifico fondamentale per l’esperienza del movimento: i libri d’artista, protagonisti di “Fluxbooks”, organizzata a Venezia nel 2015 in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, e la musica, con un’ampia raccolta di partiture, dischi e strumenti musicali Fluxus, al centro della seconda esposizione “Sense Sound Sound Sense” all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel 2016 e a Whitechapel a Londra nel 2019.

La terza e ultima tappa, al Museo del Novecento di Milano, pone per la prima volta l’accento sull’esperienza editoriale italiana e sull’attività dei suoi protagonisti: Rosanna Chiessi, che fonda nel 1971 la “Pari&Dispari” edizioni; Francesco Conz, le cui edizioni iniziano nel 1972; Gino Di Maggio, Beppe Morra e le storiche edizioni ED 912, animate da Gianni Emilio Simonetti e Daniela Palazzoli. Dall’inizio degli anni Settanta, la Collezione Bonotto raccoglie numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni degli artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppate dalla fine degli anni Cinquanta: Lettrismo, Poesia Concreta, Poesia Visiva, Poesia Sonora e Poesia Digitale.

Tutta la collezione (opere e documenti) è interamente e liberamente consultabile on line sul sito della Fondazione Bonotto (www.fondazionebonotto.org) che, grazie all’enorme lavoro di connessioni sviluppate tra le varie schede, è divenuto un punto di riferimento importante a livello internazionale per studiosi, curatori, direttori di musei e semplici amatori che desiderano approfondire le loro conoscenze di Fluxus e della Poesia Concreta, Visiva, Sonora e Digitale.

Sarah Campisi -ilmegafono.org