Anche quest’anno il primo giorno di primavera accoglierà la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’associazione Libera. Un evento che giunge alla sua ventiquattresima edizione e che, ormai da molti anni, non si limita ad essere una commemorazione di chi non c’è più, ma vuole essere uno stimolo per combattere la criminalità organizzata in tutta la Penisola e non solo. Anche quest’anno, come nelle ultime edizioni, l’evento si terrà in una piazza principale salvo poi espandersi a macchia d’olio in migliaia di città italiane, europee, africane e sudamericane.

Un vero e proprio vento di legalità che ogni anno raccoglie migliaia di persone con un unico obiettivo: dire no ad ogni forma di illegalità legata alla malavita organizzata, e ricordare chi è morto difendendo questo ideale.

Quest’anno, il tema della manifestazione è “Orizzonti di giustizia sociale. Passaggio a nord-est” e pone l’accento sulla forte connessione tra giustizia sociale e lotta alle mafie, ma soprattutto sui pericoli legati al radicamento delle mafie in zone dove spesso sono sottovalutate. Nello specifico in Friuli, Veneto e Trentino. Secondo le stime di Demos del 2016, infatti, la percezione della criminalità organizzata nel nord-est è molto bassa: solo il 20% dei cittadini ritiene aumentata la presenza delle cosche in queste zone negli ultimi 10 anni. Non a caso, l’epicentro della Giornata della memoria e dell’impegno quest’anno sarà Padova, nel cuore del Veneto, dove la criminalità organizzata fino a poco tempo fa ha agito sotto traccia, mentre negli ultimi anni si sono moltiplicate le indagini legate soprattutto a camorra e cosa nostra.

Anche la ‘ndrangheta è molto attiva in Veneto, soprattutto nel tentativo di investire denaro sporco in attività lecite allo scopo di riciclarlo, oltre ad avere probabili legami con la politica. Insomma il nord-est è un territorio solo apparentemente pulito, dove le associazioni criminali hanno proliferato per anni e adesso più che mai rischiano di mettere le radici. Il pericolo che il problema venga sottovalutato è tangibile. Anche per questo gli stati generali dell’antimafia si sono riuniti a Trieste, in occasione dell’evento “ControMafieCorruzione” (di cui vi abbiamo parlato), sempre organizzato da Libera, che si lega a doppio filo con la Giornata della memoria e dell’impegno. Non a caso entrambi gli eventi hanno messo il nord-est al centro della discussione.

Il 21 marzo sarà dunque un’opportunità per approfondire tematiche importanti, ma anche per dimostrare che un’altra Italia è possibile. Lo ha ribadito Don Luigi Ciotti nell’evento “Informazione sorgente di democrazia”, che si è tenuto proprio a Padova: “La solidarietà non basta più. Occorre corresponsabilità per trasformare le emozioni dell’immediato in sentimento profondo. In questo modo si comprende che i proiettili che hanno ammazzato l’imprenditore che non pagava il pizzo, il poliziotto, il carabiniere, il giornalista, hanno ammazzato un po’ anche noi”.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org