La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue per la ripetuta violazione dei limiti di concentrazione massima di biossido di azoto (NO2) nell’aria delle nostre città. La decisione, secondo gli esperti, potrebbe portare a ingenti sanzioni economiche per il nostro paese che è in questa situazione a causa di politiche insufficienti sia a livello regionale che nazionale. La causa del deferimento davanti alla Corte di giustizia europea riguarda lo sforamento dei limiti di NO2 in dieci città italiane, tra cui Milano.

Lo scorso novembre, Cittadini per l’Aria, con il supporto di ClientEarth, ha proposto al TAR della Lombardia un ricorso contro la Regione Lombardia affinché integri al più presto con nuove e più incisive misure la pianificazione sull’aria e, in particolare, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), per raggiungere il rispetto dei valori limite di PM10, PM2.5 e NO2 nel tempo più breve possibile.

“Il deferimento è la conferma che la situazione italiana è gravissima: siamo l’unico paese Ue ad essere stato deferito per il superamento dei limiti sia di PM10 sia di NO2”, ha dichiarato Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth, responsabile del progetto Clean Air dell’organizzazione europea. “Per questo – afferma Taddei – abbiamo supportato l’azione legale di Cittadini per l’Aria contro Regione Lombardia, che è una delle zone più inquinate del paese. Adesso serve un cambio di marcia netto e nuovi piani di qualità dell’aria che riportino nel più breve tempo possibile i livelli di smog al di sotto dei limiti di legge”.

“Il governo, le Regioni e le città italiane – conclude l’avvocato – prendano esempio dalle misure efficaci attuate in sempre più città europee. Per ridurre i livelli di NO2 serve introdurre zone a basse emissioni per vietare la circolazione dei veicoli diesel più inquinanti e supportare i cittadini nella transizione verso una mobilità più pulita”.

Lucio Salciarini (Sonda.life) -ilmegafono.org