Continua il grande tour di Greenpeace “salviamo il mare” di cui vi avevamo parlato la scorsa settimana (leggi qui). L’ultima tappa della costa marchigiana ha riguardato il Conero, sensibilissima area dell’Adriatico nota per la biodiversità faunistica dovuta all’unicità del fondale: questa, infatti, è l’unica area a fondale roccioso in cui possono prosperare numerose specie marine. Greenpeace ha lanciato a gran voce un appello nel tentativo di “smuovere le acque” sulla questione Area Marina Protetta.

Sono infatti passati 30 anni dalla richiesta della costituzione dell’Area Marina Protetta del Conero, istituzione volta alla salvaguardia e alla valorizzazione di questo importantissimo tratto di costa adriatica che, tra pesca intensiva, transito, scarichi e ormeggi di imbarcazioni e cambiamento climatico, rischia di scomparire per sempre. I comitati locali, dopo 30 anni di attese, false promesse e finanziamenti scomparsi, hanno depositato al Comune di Ancona la richiesta per l’ammissibilità di un referendum popolare con la speranza che, laddove la politica fallisce, i cittadini possano diventare parte attiva di questa tutela.

Così da due delle barche a vela di Greenpeace impegnate nel tour, si sono spiegati due striscioni: il primo, di fronte alla costa del Passetto che recita “Conero: subito area marina protetta”, mentre il secondo, tra il Trave e lo Scoglio delle due Sorelle, che ripete lo slogan: “Difendiamo il mare”.

Nel frattempo, gli attivisti e studiosi impegnati nella spedizione di monitoraggio della salute dell’Adriatico è salpato per la prossima tappa del tour. In attesa di nuove notizie, vi ricordiamo che potete sostenere la campagna Difendiamo il Mare con piccole donazioni necessarie a comprare le attrezzature per lo studio e il monitoraggio delle nostre acque.

Sarah Campisi -ilmegafono.org