Una doppia iniziativa per chiedere una reale e inclusiva transizione ecologica, migliorare la salute del territorio siciliano (e non solo), far crescere l’economia e liberare l’isola dai veleni fossili. Due giorni, due conferenze online organizzate dal Coordinamento delle Associazioni e Comitati No Triv del Val di Noto, nell’ambito dell’iniziativa del Ministero della Transizione Ecologica “All4Climate Italy 2021”. Due webinar, dedicati a diversi aspetti della Transizione ecologica, che si svolgeranno il 22 e 29 maggio 2021 dalle ore 17.00 alle ore 20.00 sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Comitato NoTriv Sicilia. L’obiettivo è quello di “avviare un processo partecipato affinché il P.N.R.R. (Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza) tenga conto delle istanze e proposte che vengono dai territori, stimolando una larga e diffusa partecipazione”. Un punto irrinunciabile questo per i promotori dell’iniziativa, al fine di promuovere una riconversione e una riqualificazione energetica rispettose dell’ambiente e delle biodiversità.

Ai due webinar parteciperanno esperti, tecnici, attivisti e giuristi, che daranno il loro prezioso contributo al dibattito, che sarà aperto a chiunque vorrà porre dei quesiti sui temi della conferenza. Tanti i relatori e le relatrici, tra cui: Enrico Gagliano, portavoce nazionale del Comitato No-Triv, Annalisa Corrado, esponente nazionale di Green Italia, Maria Rita D’Orsogna, responsabile di No all’Italia petrolizzata, Giovanni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, Nicoletta Dentico, giornalista esperta di salute globale, Stephanie Brancaforte, di responsabile Change.org Italia e cofondatrice di Rinascimento Green, Giusi Nanè, portavoce Comitato stop veleni di Augusta, e tanti altri ancora. Sarà presente anche l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Salvatore Cordaro. Modererà gli incontri Salvatore Perna, esperto in materia ambientale e industriale, nonché collaboratore del Megafono.

Il Coordinamento No Triv ha presentato un progetto selezionato dal Ministero della Transizione Ecologica per i contenuti e le proposte. Esso è volto a fornire concrete risposte per:

  • Ridurre e/o mitigare i cambiamenti climatici in corso (derivanti dal riscaldamento globale e dei conseguenti disastrosi effetti) attraverso il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili (compreso il gas per il suo elevato effetto serra) e con il pieno sviluppo delle fonti di energie rinnovabili in grado di garantire i valori paesaggistici, la più ampia formazione delle comunità energetiche e l’estensione della mobilità sostenibile.
  • Sostegno alle buone pratiche dell’agricoltura a basso impatto ambientale, delle filiere agroalimentari a km zero.
  • Incremento del turismo culturale (valorizzando i territori, come il Val di Noto, inserito nella Heritage List dell’Unesco come patrimonio dell’umanità per il suo straordinario patrimonio storico, architettonico, ambientale e etnoantropologico).
  • Espansione dei processi di efficienza e di risparmio energetico.
  • Eliminazione degli ingenti sussidi del governo alle fonti fossili (centrali a gas, trivellazioni) o a sostegno di attività inquinanti e utilizzo delle risorse finanziarie per risanamento ambientale e transizione energetica.

In vista degli impegni presi, anche dall’Italia, nell’Accordo di Parigi, nell’Agenda 2030 e nel Next Generation Plan EU, il Coordinamento delle Associazioni No Triv “vuole farsi promotore e/o co-promotore di iniziative pilota in quel Val di Noto, nel quale i vari Comuni hanno compiuto scelte unitarie per un futuro sostenibile”. Si punta a un’evoluzione “eco-compatibile delle attività umane nel rispetto delle tradizioni storico-culturali in un territorio dove da tempo è stato avviato un modello socioeconomico incentrato sulla agricoltura sostenibile, sul turismo dei ‘viaggiatori’, sulla cultura (con eventi teatrali, musicali e letterari di grande spessore)”.

I webinar sono anche finalizzati “a promuovere iniziative alternative all’attuale modello di produzione e consumo energetico, per cambiare le logiche di dominio produttivo predatorio di grandi gruppi economico-finanziari e a ottenere il blocco totale di nuovi permessi di ricerca in terraferma e in mare e un termine certo per le vecchie concessioni”. Per quel che riguarda il polo industriale siracusano si punta a perseguire l’obiettivo di “un hub di energie alternative ai combustibili fossili per una reale riconversione industriale ed una vera transizione ecologica, partendo dal risanamento e dalla bonifica su larga scala di tutte le aree inquinate terrestri e marine (come la rada di Augusta)”.

Redazione -ilmegafono.org