Tra tutte le sostanze presenti in natura, l’acqua è certamente quella più importante. Un elemento essenziale di vita e sopravvivenza, che va preservato e gestito opportunamente e sul quale il mondo intero ha focalizzato la sua attenzione lo scorso 22 marzo, quando si è celebrata la Giornata mondiale dell’Acqua. Proprio in questa occasione, Legambiente ha presentato il suo dossier sullo stato di salute dei corpi idrici italiani.

Quello che è emerso dai dati analizzati dall’associazione ambientalista nel suo report intitolato “Buone e cattive acque”, è oggettivamente una cattiva gestione delle risorse idriche e di tutto il sistema che ruota intorno ad esse. Innanzitutto va assolutamente segnalato che una delle problematiche più evidenti risulta essere quella degli sprechi. Un problema mondiale, e non solamente italiano, messo in risalto da un utilizzo poco consono ed eccessivo dell’acqua e che appare come un vero paradosso se si considera che circa il 30% della popolazione mondiale soffre di carenza di acqua.

Un altro aspetto emerso dal dossier di Legambiente, anche questo abbastanza atteso, è quello relativo all’inquinamento dei corpi idrici. In Italia, le zone più colpite sono quelle della parte settentrionale della nostra Penisola, dove gli scarichi dei processi industriali intaccano la purezza dell’acqua, mettendo a rischio non solo la salute umana, ma anche la flora acquifera. Un aspetto che diventa ancora più impattante per l’ecosistema viste anche le cattive gestioni degli impianti di depurazione o dell’efficienza idroelettrica.

In aggiunta a tutto ciò, c’è anche la questione attualissima e drammatica del riscaldamento globale, che incide sull’ambiente e quindi sulla quantità di acqua disponibile con temperature record e con prolungati periodi di siccità come mai registrati prima.

Insomma, c’è tanto da fare per preservare, ottimizzare e distribuire questo straordinario bene comune. Per consultare il rapporto completo di Legambiente clicca qui.

Manuele Foti -ilmegafono.org