Percepire fresco anche quando fuori fa caldo. Ebbene sì, è possibile grazie a un materiale innovativo che sta entrando in scena nell’edilizia moderna. Si tratta del biomattone, una miscela di calce e canapulo, lo scarto legnoso della canapa, che è in grado di mantenere in casa nei periodi estivi una temperatura media di 26°C, dando la possibilità di non ricorrere al climatizzatore. Dunque, oltre alle alte prestazioni energetiche che permettono un risparmio elettrico, il biomattone coniuga basso impatto ambientale, traspirabilità, ottime capacità isolanti, protezione dall’umidità e comfort.

I benefici di questo materiale sono emersi da uno studio condotto da Enea e Politecnico di Milano nell’ambito del progetto “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti: direzione nZEB”, finanziato dalla Ricerca di Sistema Elettrico del ministero dello Sviluppo Economico. Gli stessi ricercatori hanno spiegato come, effettivamente, l’applicazione di questo nuovo prodotto potrà avere un risvolto positivo in termini di valutazione ambientale. “Lo studio ha evidenziato nel complesso un bilancio ambientale molto positivo per quanto riguarda l’impronta di carbonio – dichiara Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano -. In pratica la parete in blocchi in calcecanapulo funziona come un sistema in grado di sottrarre CO2 dall’atmosfera e tenerla bloccata per un tempo sufficientemente lungo”.

Evitare l’utilizzo del climatizzatore è sicuramente una delle caratteristiche più importanti evidenziate da questa novità. Mantenere una temperatura mite anche durante i giorni caldi comporta una notevole diminuzione dei costi energetici: “Dai primi dati sperimentali – aggiunge Patrizia Aversa, del Centro Ricerche Enea di Brindisi – emerge la buona performance termoigrometrica della parete che, indipendentemente dalle oscillazioni di umidità e temperatura esterne, si assesta su valori interni costanti, senza l’utilizzo di condizionatori e per l’intero periodo di misura effettuato nei mesi più caldi”.

Applicare questo tipo di innovazione potrebbe dare una svolta fondamentale al mondo dell’edilizia nazionale. La canapa e i suoi derivati agricoli, grazie alla loro disponibilità sul territorio, costituiscono la base per la formazione di nuove filiere che impattano poco sull’ambiente. Fabbricare in un’ottica green migliorerebbe l’efficienza energetica nell’ambito delle costruzioni in quei paesi dove vi è un clima caldo-temperato. Sono presupposti importanti in quanto consentirebbero di risparmiare il 50 per cento di energia. Secondo gli studi effettuati da Enea, le abitazioni italiane sono molto inquinanti. Sembrerebbe, infatti, che con i consumi energetici siano responsabili del 45 per cento delle emissioni di CO2. Apportare cambiamenti all’edilizia potrebbe essere un modo per iniziare a ridurle.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org