Il 2021 si attesta all’ottavo posto nella classifica degli anni più caldi di sempre, una tendenza che si fa sentire soprattutto d’estate: le temperature spesso superano i 40 gradi e l’allarme siccità diventa sempre più tangibile, soprattutto nelle campagne. Si rende necessario dunque l’intervento di irrigazioni di soccorso per non vanificare le colture, già danneggiate da altri fattori ambientali. La siccità e la carenza d’acqua, che è un bene necessario in agricoltura, fanno il resto. Il monitoraggio effettuato da Coldiretti evidenzia che ogni regione ha la sua specifica emergenza siccità: a seconda delle colture, ciascuna registra danni peculiari che poi si ripercuotono su altre attività. Mentre in Puglia e Sicilia, ad esempio, si teme per pomodori e patate, in Piemonte a soffrire di più sono le colture di mais e ortaggi, mentre in Molise e nelle Marche il danno è dato dall’accelerazione della maturazione del grano, che riduce la resa delle produzioni.

Alla siccità talvolta si aggiungono anche le “invasioni” di insetti pericolosi per le coltivazioni, un problema che provoca anche la perdita di interi raccolti. Secondo Coldiretti la perdita economica degli ultimi dieci anni a causa della siccità è stata pari a dieci miliardi di euro, sebbene l’Italia possa vantare abbondanti precipitazioni. La carenza di strutture che possano trattenere l’acqua piovana, però, provoca poi conseguenti danni.

In un periodo storico che vede molte attività in ginocchio a causa della pandemia, Coldiretti ha messo in atto un progetto concreto per l’allarme siccità, iniziativa che può essere inserita nel Recovery Plan. Si tratta di un intervento strutturale “per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie”, come spiega il presidente Ettore Prandini, sottolineando la necessità di un intervento anche a causa dei cambiamenti climatici. L’alternarsi di forti piogge a lunghi periodi di siccità impone una migliore organizzazione delle irrigazioni, senza impattare sul territorio e sul paesaggio. Il progetto consiste in una rete di invasi disseminati sul territorio, non richiede autorizzazioni complesse, non prevede l’uso di cemento. Si tratta di laghetti in equilibrio con i territori per poi distribuire l’acqua a cittadini e imprese, con un unico obiettivo: lenire i danni della siccità.

Redazione -ilmegafono.org