La settimana scorsa Napoli è stata sconvolta da un terribile episodio di cronaca. Un presunto regolamento di conti a piazza Nazionale ha accidentalmente coinvolto una bambina di 4 anni che è stata ferita gravemente e che ha lottato per ore tra la vita e la morte (si è svegliata stamattina, riprendendo a respirare autonomamente). La piccola Noemi si è trovata per caso per strada tra un pregiudicato e il suo sicario. Quest’ultimo aveva inizialmente fallito il suo progetto omicida a causa di un inceppo della pistola, allarmando la vittima designata che ha cominciato a scappare. Nel tentativo di colpire il proprio bersaglio in fuga, il sicario ha esploso dei colpi tra la folla, ferendo gravemente la bimba e sua nonna.

Negli ultimi giorni la città intera si è stretta attorno alla famiglia di Noemi, ricoverata al Santobono, sottoposta ad un’operazione chirurgica per la rimozione del proiettile che aveva perforato i polmoni e successivamente indotta in coma farmacologico. La piccola si trova ancora in condizioni gravissime. Domenica scorsa, a piazza Nazionale, si è svolta anche una manifestazione organizzata dall’associazione “Un popolo in cammino” e sostenuta anche da Libera. Circa 300 persone si sono riunite per manifestare il malcontento della città nei confronti della criminalità organizzata. Tra le tante testimonianze ascoltate quella di alcuni parenti di vittime innocenti di camorra, come Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, assalito a coltellate da una babygang, o Mary Colonna, sorella di Ciro, 19enne ucciso accidentalmente durante un raid.

Insomma questa volta a farne le spese è stata una bambina di 4 anni, e questo ha paralizzato ogni tipo di considerazione da parte dei cittadini napoletani, ma la verità è che la città ha certamente bisogno di maggiore sicurezza se qualcuno arriva a sentirsi autorizzato a sparare in pieno giorno in centro. Durante questa piccola ma rumorosa manifestazione hanno fatto scalpore le parole di Antonio Piccirillo, figlio di Rosario “O’ Biondo”, boss del quartiere Chiaia. Antonio ha deciso coraggiosamente di dissociarsi dall’attività del padre e di scendere in piazza per segnalare un disagio senza precedenti a Napoli: quello delle famiglie dei criminali che si trovano loro malgrado a far parte di una prigione fatta di paura e connivenza. Anche a loro si è rivolto Piccirillo, chiedendo a tutti quelli che si trovano nella sua situazione di seguire l’esempio e di alzare la testa.

Dopo 2 giorni di rispetto del dolore della famiglia di Noemi e di vicinanza istituzionale, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha rotto il silenzio andando all’attacco dello Stato che dovrebbe provvedere con maggiore efficacia alla sicurezza dei cittadini napoletani. A suo dire, molte delle promesse fatte dal ministero dell’Interno in termini di sicurezza sarebbero state al giorno d’oggi disattese. Il sindaco ha inoltre sollevato una questione di stampo etico sottolineando l’indifferenza di Matteo Salvini nei confronti della vicenda, visto che continua a portare avanti, incurante di quel che accade, la sua attività di propaganda politica in vista delle elezioni europee. Immediata la risposta del vicepremier, che l’ha sparata grossa invitando i camorristi ad “ammazzarsi tra di loro”, cosa che in effetti stava accadendo quando Noemi è stata coinvolta.

La cosa che in qualche modo atterrisce è l’ignoranza che c’è alla base di una dichiarazione simile, perché questo non è affatto un caso isolato: la maggior parte delle vittime innocenti della mafia vengono coinvolte accidentalmente nel tentativo dei malviventi di “ammazzarsi tra di loro”. Fa specie che una dichiarazione del genere arrivi dallo stesso ministro dell’Interno che a Natale aveva detto che avrebbe sconfitto la mafia nel giro di qualche mese. L’ennesimo indizio dell’assoluta incompetenza di un ministro che probabilmente non sa neanche di cosa si stia parlando.

Non contento Salvini ha poi attaccato De Magistris: “Ho mandato 136 poliziotti – ha detto Salvini – poi peccato che il sindaco di Napoli prepara le flotte per andare nel Mediterraneo e riempire l’Italia di immigrati”. Insomma il solito benaltrismo che ha portato questo tipo di politica dalle piazze al governo a suon di slogan elettorali. Una politica fatta di fumo negli occhi che non sa e non sa fare: quando non sa si rifugia sempre nell’intolleranza e quando non sa fare si nasconde dietro le bugie.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org