In Campania la camorra continua a sparare. La scorsa settimana, in sole 48 ore, tra l’11 e il 12 settembre, ci sono stati ben quattro agguati nel napoletano che hanno portato a un ferimento e due uccisioni. I bersagli di questi regolamenti di conti sarebbero tutti pregiudicati e legati ai clan della zona. Questa nuova ondata di proiettili ha avuto inizio l’11 settembre alle 15:45, quando Salvatore Astuto, pregiudicato con precedenti per associazione a delinquere, è stato raggiunto da 20 colpi d’arma da fuoco mentre giocava a carte in un circolo ricreativo abusivo a Napoli, in zona Porta Nolana. L’episodio, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe legato a un regolamento di conti in atto tra i clan Mazzarella e Rinaldi.

Lo stesso giorno alle 18, un 57enne che sembrerebbe legato al clan Gionta è stato trasportato dai familiari all’ospedale San Leonardo di Castellammare, ancora sanguinante a causa di ferite da proiettile all’anca e alla natica. L’uomo è fuori pericolo di vita. Non si può dire lo stesso di Francesco Immobile, pregiudicato, che il giorno dopo è stato trucidato nel piazzale della chiesa di Sant’Alfonso, sempre a Torre Annunziata. I due episodi sembrerebbero collegati, e il sindaco del comune campano non ha usato mezzi termini definendo la città “ostaggio di una guerra”. Il primo cittadino ha chiesto “provvedimenti drastici” e imputa le degenerazioni dell’ultima settimana anche alla “scarcerazione di elementi di spicco legati alla criminalità organizzata locale”.

Come se non bastasse, nelle stesse 48 ore, a Ponticelli si è sfiorata la tragedia. In una zona frequentata dai bambini è andata in scena una sparatoria con un tentativo fallito di regolamento di conti che, per fortuna, non ha avuto vittime, né tra i civili, né tra i soldati di questa vera e propria guerra che sta mettendo in ginocchio la Campania. Già, perché questi episodi non sono affatto isolati. La zona del napoletano è stata letteralmente crivellata da diverse sparatorie per tutta l’estate. Basti pensare che, dall’inizio dell’anno, sono già stati messi in atto 40 agguati nel solo comune di Torre Annunziata. Le associazioni del comune campano hanno provato a fare qualcosa creando un comitato anticamorra per dare un’alternativa ai tanti cittadini che non vogliono piegarsi al giogo delle ben 7 associazioni criminali riconosciute sul territorio.

Malgrado la buona volontà dei cittadini, i clan vanno avanti nelle loro guerre sanguinarie a briglia sciolta e le istituzioni sembrano incapaci di controllare questa situazione che è vicina al collasso. Non si può attendere l’ennesima vittima innocente prima di intervenire o prima di ottenere attenzione nazionale. L’impegno delle associazioni è fondamentale perché racconta un’esigenza di un’alternativa reale che viene dal basso, ma non è sufficiente per garantire la sicurezza dei cittadini. Si aspetta la risposta seria e coordinata delle istituzioni, affinché queste zone vengano finalmente tutelate.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org