Non solo rischi strettamente ambientali, ma scie di devastazione che toccano anche altri ambiti, non ultimo quello emotivo: i cambiamenti climatici sono un vero e proprio flagello per l’umanità, le conseguenze sulla sfera umana sono ancora difficili da calcolare. I costi in termini economici sono molto elevati, studi recenti dimostrano che la crisi climatica potrebbe portare a una recessione economica globale, mentre l’ultimo rapporto Lancet Countdown del 2020 evidenzia i rischi sulla salute: nel 2018 si calcolano circa 300mila morti causati dalle ondate di calore, con una drastica perdita della potenziale capacità lavorativa.

Non è soltanto l’aspetto “materiale” però a risentirne. Secondo uno studio condotto dall’Imperial College di Londra, il cambiamento climatico ha un fortissimo impatto anche sulla salute mentale, un argomento che però resta ancora troppo nell’ombra. L’aumento delle temperature avrebbe un impatto notevole sull’aumento dei suicidi, inoltre, l’impatto dell’evento climatico estremo potrebbe tradursi in difficoltà a metabolizzare il cambiamento, con rischi di stress post-traumatico, depressione e disagi.

Secondo Emma Lawrence, che ha guidato la scrittura dello studio dell’Imperial College di Londra, “la salute mentale è l’impatto invisibile del cambiamento climatico in questo momento. È un grosso problema che interesserà sempre più persone in futuro, e in particolare aggraverà la disuguaglianza. È molto probabile che si tratti di un costo non contabilizzato davvero elevato”.

Il costo più elevato potrebbe essere pagato dalle nuove generazioni, investite in pieno dalla crisi climatica che diventa dunque anche emotiva. Tutto si traduce in un fenomeno chiamato “ansia ecologica”, che potrebbe entrare di fatto tra i mali del nostro tempo.

Redazione -ilmegafono.org