Uno strumento per aiutare le persone a basso reddito a risparmiare sulle imposte, promuovendo al tempo stesso lo sviluppo di energia pulita. È più o meno questo l’obiettivo del Reddito Energetico, una misura che mira alla creazione di un fondo pubblico per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici domestici. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro l’ha annunciata così: “Ho un’importante novità da comunicarvi. Abbiamo di fronte a noi l’opportunità di riprogettare i modelli di vita degli ultimi anni”.

Il progetto ha mosso i primi passi nel 2017, per volere dello stesso Fraccaro, con una sorta di esperimento “locale”. Il comune tester fu Porto Torres, in Sardegna: l’amministrazione locale avviò, in collaborazione con la GSE (Gestore dei Servizi Energetici), un fondo assegnato con un bando alle famiglie in difficoltà. I cittadini potevano così dotarsi di impianti solari acquistati in comodato d’uso, e nel 2019 ne sono stati installati 50 con un risparmio pari a 9000 euro totali per i cittadini, mentre 8000 euro hanno invece contribuito a rimpolpare il fondo. Il tutto spinto da un calo drastico di emissioni nocive.

Da esperimento locale, oggi il Reddito Energetico diventa nazionale: al Piano operativo “Imprese e Competitività” del 4 maggio è stata aggiunta una dotazione di 200 milioni di euro. Fraccaro sottolinea: “Grazie al Ministero dello Sviluppo Economico che sta lavorando assiduamente al reddito energetico. Nelle prossime settimane saranno emanati i provvedimenti attuativi che definiranno tempi, modalità e requisiti . Con il reddito energetico nessuno rimane indietro, anche nella sfida della sostenibilità. Il Paese riparte unito verso un futuro verde e rinnovabile”.

Redazione -ilmegafono.org