Un inquinamento sempre più elevato al quale bisogna al più presto porre rimedio. Si tratta dell’emergenza dei fiumi di tutto il mondo, nei quali sono state trovate sostanze antibatteriche. In particolare, in due terzi dei fiumi del Pianeta vi sono concentrazioni di antibiotici che talvolta arrivano a oltrepassare di 300 volte le soglie ritenute sicure dall’Amr Industry Alliance, coalizione privata impegnata contro la minaccia dei superbatteri invulnerabili ai farmaci. A parlarne è uno studio dell’università di York, presentato al meeting della Setac – Società internazionale di chimica e tossicologia ambientale di Helsinki.

La ricerca ha preso in considerazione i livelli di 14 antibiotici di uso comune in 711 siti lungo i fiumi di 72 paesi in sei continenti. Gli autori hanno spedito in tutto il mondo 92 kit di prelievo chiedendo a ricercatori locali di fare più campionamenti. Il fiume più inquinato si trova in Bangladesh, dove il Metronidazolo, usato principalmente per alcune infezioni batteriche della pelle e della bocca, mostrava una presenza molto alta. I continenti dove i limiti di sicurezza vengono maggiormente superati sono Asia e Africa, nello specifico in Bangladesh, Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria. La situazione desta preoccupazione anche in America ed Europa. In quest’ultimo continente, il sito più inquinato è in Austria.

L’antibiotico maggiormente presente è stato il trimetroprim, utilizzato per le infezioni urinarie, che era presente in 307 dei 711 siti testati. Fra quelli monitorati, invece, la ciprofloxacina è il farmaco che supera più volte i livelli di sicurezza (in ben 51 campioni).

I luoghi dove gli inquinanti sono di solito diffusi si trovano vicino a impianti di trattamento dei rifiuti o in zone instabili dal punto di vista della sicurezza. “Molti scienziati ora riconoscono il ruolo dell’ambiente nello sviluppo della resistenza agli antibiotici – spiega Alistair Boxall, uno degli autori -. I nostri dati dimostrano che la contaminazione dei fiumi può essere uno dei veicoli”. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) parlano chiaro: circa 700mila persone ogni anno muoiono a causa di infezioni resistenti ai farmaci. Numeri che potrebbero aumentare se non verranno prese al più presto delle misure adeguate per contrastare il fenomeno; si tratta, infatti, di una prospettiva di 10 milioni di morti entro il 2050.

Redazione -ilmegafono.org