Le isole minori sono chiamate a dare un contributo attivo alla fondamentale sfida della sostenibilità ambientale. Per riuscire a migliorare, non solo in termini di offerta turistica, ma soprattutto in termini di vivibilità quotidiana, sono ancora tanti i passi da fare, come dimostrano i dati del report “Isole sostenibili 2022”, realizzato da Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) e presentato a Capri la settimana scorsa. Uno studio che valuta le performance ambientali di 27 isole minori abitate e analizza l’impatto, in tal senso, che avrebbero i fondi del PNRR stanziati per i progetti “Isole Verdi”. Dal report emerge che, in Italia, “nelle 27 isole minori abitate, cresce nel complesso la raccolta differenziata” con una media complessiva del 47,33%. La più virtuosa è l’isola di Sant’Antioco (composta dall’omonimo comune e dal comune di Calasetta, in Sardegna) con l’82% di differenziazione, seguita dalle Isole Egadi che hanno raggiunto quota 75%. Bene anche Pantelleria (TP) con il 73% e San Pietro (SU) con il 72,6%.

Se da un lato abbiamo dunque buoni indicatori di crescita della raccolta differenziata, dall’altro si registra invece una lenta diffusione delle energie rinnovabili. A tal proposito, allo scopo di realizzare interventi positivi in campo ambientale e climatico nelle isole minori italiane, Legambiente e CNR-IIA hanno lanciato due proposte. Innanzitutto, ’la creazione presso il Ministero della Transizione Ecologica di una cabina di regia per la transizione climatica e ambientale nelle isole minori, che definisca gli interventi e soprattutto gli obiettivi che riguardano l’energia, i rifiuti, l’acqua, la mobilità, il turismo sostenibile e svolga un’attività di supporto all’azione dei Comuni”. In secondo luogo, “l’elaborazione per ogni isola di un Piano per il clima e la sostenibilità ambientale con chiari obiettivi al 2030. In tutto ciò fondamentale anche il dialogo, la coesione e la collaborazione tra enti territoriali e nazionali, e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni”.

“Le isole minori italiane – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – possono trasformarsi oggi da modelli molto spesso inefficienti, perché dipendenti da scambi di energia e materia con la terraferma, a modelli innovativi nell’adozione di sistemi sostenibili per l’approvvigionamento di energia pulita e nella gestione dell’acqua, per il recupero e riciclo dei rifiuti e per una mobilità a emissioni zero. Perché la transizione climatica di cui abbiamo urgente bisogno per fermare la crescita della temperatura del Pianeta può legare assieme gli obiettivi di un modello energetico al 100% pulito, incentrato sulle fonti rinnovabili, con quello di una virtuosa gestione del ciclo dell’acqua e dei materiali, capace di portare innovazioni positive in agricoltura, in edilizia, nelle diverse attività che si svolgono sulle isole”.

“Le piccole isole del Mediterraneo – aggiunge Francesco Petracchini, direttore del CNR-IIA – sono sempre più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici e quindi vulnerabili. Per questo riteniamo importante che si acceleri oggi sugli interventi che puntano alla mitigazione climatica ed è utile fare il punto, attraverso il rapporto, sullo stato dell’arte rispetto al percorso di transizione ecologiche avviato nelle piccole isole. C’è ancora tanto lavoro”. Per scaricare e leggere integralmente il rapporto Isole Sostenibili 2022 clicca qui.

Redazione -ilmegafono.org