Le nostre città possono diventare delle trappole per le specie animali che le popolano. Fattori antropici e altri di natura climatica mettono a rischio la sopravvivenza di molti animali che condividono i propri spazi vitali con l’essere umano. I nostri centri urbani, malgrado le tante modificazioni, troppo spesso a scapito della natura, sono ricchi di biodiversità, un patrimonio prezioso che abbiamo il compito di tutelare, non sottovalutando la loro importanza per il nostro ecosistema. Tra le specie più importanti vi sono alcuni tipi di uccelli migratori: i rondoni, le rondini comuni e i balestrucci. Questi volatili nidificano negli edifici delle nostre città durante il periodo primaverile ed estivo, svolgendo un ruolo fondamentale: essendo insettivori, infatti, divorano tonnellate di insetti, contribuendo così alla salubrità delle nostre comunità. Purtroppo però queste specie sono sempre più minacciate da vari fattori di rischio, come ad esempio: l’uso di pesticidi e veleni, l’incidenza sempre più frequente di eventi climatici estremi (il caso delle ondate di calore) e la distruzione, accidentale o volontaria, dei nidi, spesso dovuta a opere di ristrutturazione condotte senza i dovuti accorgimenti previsti dalle norme a tutela della fauna selvatica.

Per la tutela di questi importanti migratori, in Sicilia, è nato ed è attivo già da 3 anni il progetto Apus &Co. Tracker, curato dalla dott.ssa Giuliana Pulvirenti. Il progetto abbraccia numerosi aspetti: divulgazione ambientale, ricerca, soccorso e tutela delle popolazioni. Attraverso una web-app gratuita e accessibile comodamente da smartphone, i cittadini possono conoscere le caratteristiche biologiche delle specie (per le quali sono disponibili delle schede dedicate), apprendere le “buone pratiche” da adottare per una felice convivenza, oltre a partecipare al monitoraggio nazionale in Citizen Science, segnalando e mappando tramite un apposito modulo le colonie e il ritrovamento di esemplari in difficoltà. Sul sito, inoltre vi è una sezione dedicata al Primo Soccorso di questi volatili, che gli utenti possono consultare in caso di necessità, con tutte le informazioni necessarie a soccorrere nell’immediato l’animale e, a fondo pagina, i CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici) e le associazioni a cui consegnare gli esemplari.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante in Sicilia, regione che registra una imbarazzante carenza di CRAS (in particolare nell’area Sud-Orientale dell’isola), e che negli anni 2021 e 2022, in concomitanza con le ondate di calore estreme, ha evidenziato una preoccupante incidenza di segnalazioni di soccorso rondoni, che nidificano in cavità e per lo più sotto le tegole, quantificabile in migliaia di esemplari, e tale da configurarsi come una vera e propria emergenza faunistica. “La stagione 2023 – afferma la dottoressa Giuliana Pulvirenti – è stata per fortuna più fresca rispetto alle precedenti ma, nonostante questo, il numero dei recuperi rimane molto alto e i volontari sul territorio sono costretti a farsi carico personalmente e a proprie spese ogni anno della cura di centinaia di esemplari fino al rilascio in natura, senza ricevere alcun aiuto da parte delle istituzioni”. E visto il numero elevato degli interventi e le tante cure prestate, l’aspetto economico non è affatto secondario. C’è bisogno di sostegno e di aiuto.

Ecco perché Apustracker, oltre che alle istituzioni, lancia un appello anche alle associazioni ambientaliste locali e ai cittadini, che possono supportare gli sforzi eroici dei volontari, ormai allo stremo, effettuando una piccola donazione in denaro, utile ad acquistare il cibo, specifico e costoso (grilli Acheta domestica) che serve per alimentarli, facendo un versamento tramite Postepay o IBAN (vedi immagine qui sotto), oppure donando materiale utile al recupero.

Apustracker, dunque, rappresenta un’opportunità per i cittadini di diventare attori protagonisti nella conservazione dell’ambiente e di contribuire attivamente alla ricerca scientifica. “Invitiamo tutti coloro che condividono la passione per la natura – conclude la dottoressa Pulvirenti – a unirsi a noi nella tutela della biodiversità. Associazioni e gruppi locali sono invitati a condividere l’iniziativa sui social e partecipare al monitoraggio registrandosi. A fine stagione, oltre alle mappe, pubbliche, verranno resi disponibili i dati provinciali ai gruppi che ne faranno richiesta, a fini di conservazione”. Le mappe (clicca qui), grazie alle quali si possono scoprire i tanti siti italiani nei quali sono presenti i rondoni e le rondini, censiti da Apustracker, servono a raccogliere dati e monitorare negli anni lo stato di salute delle popolazioni, a rilevare criticità sul territorio, a fare pressione sugli enti, per varare misure concrete di tutela della fauna urbana (già protetta da norme nazionali e internazionali, che però, purtroppo, non vengono applicate).

Redazione -ilmegafono.org