Nei mesi scorsi, la pandemia aveva messo in discussione lo svolgimento della decima edizione del festival “Noi contro le mafie”, promosso dalla provincia di Reggio Emilia. L’evento, come molti di quelli legati alla legalità e alla lotta alla criminalità organizzata, solitamente si svolge in primavera, periodo di risveglio naturale e culturale. Purtroppo quest’anno il periodo è stato anche quello del primo lockdown che ha colto alla sprovvista il nostro Paese e non solo. In un periodo buio come quello che stiamo vivendo brilla però l’esempio di chi non si arrende e trova il modo di andare avanti, trasformando le difficoltà in opportunità.

Con questo spirito, nell’epoca della rivoluzione digitale, anche questo importante evento ha deciso di riconvertirsi integralmente. “Noi contro le mafie” ha avuto inizio grazie a un sito web che è stato rinnovato con contenuti digitali che sono un’ottima base di partenza per capire quelle che sono le radici delle mafie più radicate nel nostro Paese, studiandone le origini grazie alle parole di chi ha avuto modo di toccare con mano il fenomeno. Il tutto cercando di mantenere un livello di interazione alto con la cittadinanza, soprattutto con i più giovani, i quali sono il fulcro del progetto e gli attori del domani.

Anche per questa edizione il direttore scientifico del progetto è Antonio Nicaso, autore di numerosi best seller e considerato tra i massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo. Per il giornalista e saggista calabrese, la parola d’ordine è non abbassare la guardia. Egli ha infatti sottolineato l’importanza di “tenere alta l’attenzione, a maggior ragione in un momento che per tutti noi è problematico, ma che è invece purtroppo estremamente fertile e proficuo per le organizzazioni criminali”.

Da gennaio ai preziosi contenuti già presenti sul sito si aggiungeranno una serie di interventi in webinar che verranno programmati nelle prossime settimane. Anche quest’anno la kermesse è arricchita dalla presenza di ospiti di grandissimo rilievo e risonanza. Tra questi, scorrendo le varie sezioni del sito dell’iniziativa (clicca qui), è possibile ascoltare le testimonianze del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, del magistrato Paolo Itri, di uno dei fondatori di AddioPizzo, Dario Riccobono, di docenti universitari di fama internazionale come Giuseppe Marino e Isaia Sales e di molti altri ospiti esperti.

La sensibilizzazione è un aspetto fondamentale per continuare a condurre la lotta alla criminalità organizzata. Le future generazioni avranno in mano un mondo difficile, ma è fondamentale concedere loro almeno gli strumenti giusti per affrontarlo e provare a cambiarlo. Con questo spirito è nato dieci anni fa “Noi contro le mafie”, a Reggio Emilia, una terra del Nord ma anche una terra di ‘ndrangheta che ha però iniziato a reagire, provando a tirare una linea di demarcazione precisa tra lo Stato e l’antistato. Un esempio da imitare anche in altre aree del Settentrione ancora un po’ dormienti.

Vincenzo Verde -ilmegafono.org