Alcuni giornali titolano “Mai più Eternit e Terra dei Fuochi”, altri urlano all’ennesima illusione fomentata dallo Stato, fatto sta che dopo il Sì del Senato, la legge sugli Ecoreati si appresta a diventare realtà. Con 170 voti a favore, 20 voti contrari e 21 astenuti, dunque, il disegno di legge inizia ad assumere contorni più definiti, con magno gaudio del presidente Pietro Grasso e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che esulta:“È una giornata storica”. Il premier Renzi scrive su Twitter: “Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. Oggi sui reati ambientali. È proprio #lavoltabuona”, sottolineando l’impegno mantenuto dal governo. Il ddl introduce i reati ambientali nel Codice Penale, specificandone la natura e la tipologia, tra le quali figurano inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività, associazioni contro l’ambiente, penalizzate anche con la confisca, mentre si prevede il ravvedimento operoso per chi eviterà conseguenze all’attività delittuosa, con la riduzione di due terzi della pena.

L’atmosfera è quella dei grandi eventi, delle speranze e dei vari “mai più disastri ambientali”, ma non tutti sembrano essere d’accordo. Il magistrato Raffaele Guariniello, giudice a Torino nei processi contro l’Eternit, infatti, ha alzato la voce in merito, criticando questa presunta vittoria di Pirro operata dalle istituzioni. Secondo Guariniello, infatti, questa legge non ha cambiato nulla: “E oggi – afferma -, se potessimo ricominciare tutto da capo, finirebbe allo stesso modo. Perché i tempi sono stati raddoppiati, è vero, ma la struttura del reato è rimasta identica. Chi dice che con questa legge il processo Eternit si sarebbe salvato dice una cosa sbagliata”.

Il magistrato, soffermandosi sulle tempistiche del reato, aggiunge: “La Cassazione ha stabilito che questo reato si consuma quando avviene l’evento. E l’evento, nel caso dell’Eternit, è datato 1986, quando la società ha smesso di produrre. I supremi giudici hanno anche detto che il nostro processo era prescritto prima ancora di cominciare. E questa legge non modifica il principio. Un nodo che si poteva sciogliere scrivendo la norma in maniera diversa”. Anche Angelo Bonelli, leader dei Verdi, critica aspramente la legge che, a causa di un avverbio, nella fattispecie “abusivamente”, giustificherebbe i danni provocati dalle grandi aziende.

Diverso è lo stato d’animo di Legambiente e Libera che festeggiano il ddl come un enorme passo in avanti nella lotta ai disastri ambientali. Ecco cosa scrivono in merito le due associazioni: “Per noi oggi è una giornata storica: dopo 21 anni gli ecoreati entrano finalmente nel Codice penale: eco-giustizia è fatta. Da ora in poi gli ecomafiosi e gli ecocriminali non la faranno più franca: grazie ad una norma come questa sarà possibile colpire con grande efficacia chi fino ad oggi ha inquinato l’ambiente in cui viviamo contando sull’impunità. Questo provvedimento, frutto del lavoro parlamentare congiunto di PD, M5S e SEL, è migliorato nel tempo grazie ad una serie di integrazioni nate dal confronto con magistrati, forze dell’ordine, giuristi e associazioni, e costituisce una pagina memorabile della storia del nostro Paese”.

“D’ora in poi – proseguono – si apre, infatti, una nuova epoca per la tutela dell’ambiente, della salute e della parte sana dell’economia e dell’industria. L’approvazione di questa legge non può che far pensare a chi, come Mimmo Beneventano, ha pagato con la vita nel 1980 il proprio impegno in difesa dell’ambiente e contro la camorra e alle tante persone che hanno accompagnato le nostre associazioni in questo lungo percorso iniziato nel 1994, alcune delle quali non ci sono più, come Roberto Mancini, Natale De Grazia, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Federico Bisceglia. Anche a loro va il nostro ringraziamento per aver contribuito a raggiungere questo obiettivo straordinario per il nostro Paese”. Soddisfatto anche Don Patriciello che dichiara: “Questa legge ha una paternità, ma la vera paternità è quella del popolo”.

Il nostro paese porta sulla coscienza un numero troppo ingente di ecoreati consumatisi anni fa e ancora del tutto attivi sul tessuto sociale e ambientale, basti pensare alla già citata Terra dei Fuochi, all’Ilva di Taranto, o ancora alle numerose cave scavate sulla dorsale appenninica. Una serie di ferite che un solo ddl non potrà sanare, quanto meno non potrà farlo nell’immediato.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org