L’Italia è stata ancora una volta bacchettata in tema di produzione energetica. La Commissione Europea, nel verificare il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), presentato dal governo Conte, ha fatto presente che, in ambito di energia, il nostro Paese sta puntando in maniera massiva sulla produzione di gas, una scelta che l’Europa critica amaramente. Anche Greenpeace dice la sua, affermando che la decisione di puntare sul gas è in contraddizione con gli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione di CO2 imposti dall’Europa.

Nel mirino anche la scelta di investire poche risorse in strutture volte al rinnovabile, a vantaggio di impianti per la produzione di gas. Luca Iacoboni, responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace dichiara: “L’obiettivo relativo alle rinnovabili è appena al di sopra di quello europeo, ma il governo non tiene conto che questo target comunitario verrà presto rivisto al rialzo, e l’Italia si troverà presto dunque in una situazione inadeguata”.

“Si prevede invece – continua Iacoboni – un sostegno ai combustibili fossili, in particolare tramite il meccanismo del capacity market, che il governo sta cercando di approvare proprio in questi giorni. Uno strumento che avrà un costo probabilmente superiore al miliardo di euro ogni anno e i cui effetti, anche a detta della Commissione, non sono chiari sul prezzo dell’elettricità e, dunque, per le tasche dei cittadini».

La direzione presa dall’UE è necessaria per contrastare i cambiamenti climatici, una lotta che l’Italia sta combattendo con armi inadeguate.

Redazione -ilmegafono.org