Abbiamo discusso molte volte di come sia importante per le band attuali adattarsi agli stili, ai generi e ai tipi di strumenti e suoni che oggi ci offre la tecnologia. Quella che stiamo vivendo in questi anni è un’autentica rivoluzione musicale, in cui le possibilità crescono esponenzialmente e l’orizzonte compositivo, visto dall’occhio fantasioso di un musicista, può essere vastissimo. Tanto più ampio, tanto più a noi piace. È anche per questo che vi parleremo degli Yoop.

Gli Yoop sono un duo, sia a livello musicale sia nella vita: Luca e Valentina si immergono perfettamente nell’atmosfera musicale di cui parlavamo poche righe fa. Quella prodotta dagli Yoop è una musica che ci fa sentire di essere immersi nel terzo millennio, in qualcosa di nuovo, di futuristico, in cui le forme compositive classiche ricoprono ancora una certa centralità, ma vengono magicamente strappate alla loro canonicità per divenire un po’ più smussate e caotiche, grazie soprattutto alla parte elettronica della strumentazione.

Synth, drum machine, workstation e pedaliere sono degli elementi imprescindibili per il genere trattato dagli Yoop, elementi che acquisiscono una importanza pari, per fare un esempio, ad un più classico pianoforte, amalgamandosi con quest’ultimo in maniera incantevole. Siamo di fronte ad nuova frontiera musicale che che però riesce a richiamare ugualmente le atmosfere pop e new wave  del passato, in particolare quelle degli anni ‘80 e ‘90. Una sorta di ritorno al futuro che affascina e conquista e che passa anche attraverso la voce armoniosa e coinvolgente di Valentina (che abbiamo intervistato nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play”, sulla nostra web radio.

Il genere degli Yoop, dunque, è essenzialmente quello che solitamente etichettiamo come new-wave. Un tipo di musica in cui, come detto precedentemente, la parte elettronica ha un ruolo fondamentale; ma in questo specifico caso, all’interno delle tracce di questo duo, non troviamo sonorità eccessive o aggressive. È invece tutto più pacato, calmo, un’atmosfera quasi sempre distesa, tale da sfociare addirittura nell’attualissimo e interessante synth-pop. A nostro modo di vedere, quella degli Yoop è una chiave musicale eterogenea e cangiante, che vale la pena di godersi nel loro ultimo album, uscito lo scorso novembre e intitolato “Take Shelter”.

A coloro a cui piace l’elettronica, trattata in qualsiasi modo, dobbiamo consigliare di ascoltare le undici tracce di “Take Shelter”. Un disco, al di là dei gusti, di alto livello artistico e che ripropone con qualità il sound di molte band conosciute a livello mondiale e che ha anche dei contenuti molto interessanti, attuali, umani, intimi, fatti di percorsi personali complessi, delusioni, illusioni, vissuti cupi che poi tornano a risplendere di colori ed emozioni. Un ottimo lavoro, che merita di essere ascoltato con le orecchie e con l’anima.

Redazione  Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Take Shelter”.