Nei circuiti e nelle gare di motociclismo e automobilismo, è certamente consentito schiacciare il pedale al massimo e andare a tutto gas. Ma c’è un altro luogo nel quale fare ciò è possibile e forse anche necessario: la musica. In particolare quella rock, in ogni sua forma. Lo sanno bene i Black Black Istanbul, duo sardo nato nel 2017 che ha deciso di regalare una rigenerante scarica di adrenalina rock a chi avrà il piacere, la voglia e la fortuna di ascoltarli. La loro potenza è racchiusa nel loro secondo disco, il primo di lunga durata, uscito a settembre e intitolato “Driving Full Throttle”.

Nove brani spinti al massimo, nei quali domina prepotentemente un alternative rock intenso e crudo, senza orpelli e sovrastrutture, assolutamente sincero, quasi spietato. Riff di chitarra potenti e onesti, che sanno trascinare e coinvolgere, e una batteria semplice che va dritta al sodo, per un sound che affonda le radici nella tradizione internazionale del genere, in particolare in quella statunitense. I brani proposti dai Black Black Istanbul sono un concentrato di energia, un motore portato al massimo senza mai stancare, perché capace di variare, spazzare via ogni rischio di monotonia.

A sottolineare questo aspetto, è la linea di rottura di alcuni brani, nei quali il rock rompe il mood e si apre anche a influenze diverse, più elettroniche e con sottili richiami progressive che danno vita ad atmosfere futuristiche e surreali, come nella traccia Future sorrow. Insomma, i Black Black Istanbul (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) ci hanno colpito per la loro grinta, per la forza con cui propongono la loro musica, rispetto alla quale hanno un’idea precisa, che mostrano con sicurezza. Un bel disco, da ascoltare a volume alto per ballare a tempo e liberare tutte le energie che abbiamo in corpo.

Redazione Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Driving Full Throttle”