Due musicisti che hanno scelto di uscire dalla confusione di band composte da troppi elementi, per tornare all’essenza della musica e comunicare con forza il proprio messaggio: si chiamano Nosexfor e sono un power duo di basso e batteria. Con il loro omonimo album d’esordio, i Nosexfor spingono sulla grinta sonora e sull’energia che distorce anche il classico suono morbido di un basso e lo traduce in muro di suono duro e roccioso. L’album si muove tutto sulla stessa lunghezza d’onda che s’infrange sui timpani degli ascoltatori con violenza e crudezza. Come a voler ridurre gli arrangiamenti del duo ad un unicum composto da una sezione ritmica distorta e versatile allo stesso tempo.

Durante l’ascolto del loro disco si può notare come, per quanto gli esperimenti sonori possano essere limitati, il tutto non stanchi quasi mai l’ascoltatore, il quale rimane sempre attento grazie alla perfetta fusione di basso e batteria, tra riff e ritmi serrati e “pesanti”. La difficoltà di band con questo assetto, solitamente, è proprio quella di riproporre sempre qualcosa di simile senza mai variare del tutto. I Nosexfor, invece, riescono a miscelare sempre tutto con saggezza e duttilità, senza mai strafare e senza mai risparmiarsi.

In sostanza il disco è una bomba per tutti coloro che amano il genere (per gli amanti dei Bud Spencer Blues Explosions ad esempio) e potrebbe far incuriosire magari qualche neofita, che si troverebbe di fronte ad una scelta stilistica ben differente da tutto ciò che oggi identifichiamo con il termine indie. Perciò, guai ad identificare i Nosexfor con il termine indie. Loro dalla loro parte hanno muri di suono e poca frivolezza, metallo e non plastica, suoni duri e non hit estive da cantare a squarcia gola. E, sappiatelo, non amano i chitarristi (come ci ha detto Severo, uno dei due componenti, nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra web radio).

Un ottimo antipasto, dunque, per ciò che si spera sarà il futuro musicale del Paese, per il quale è auspicabile un ritorno ad un genere molto più duro e profondo rispetto alla superficialità alla quale purtroppo ultimamente siamo abituati. Un’ottima prova che dovrà esser necessariamente confermata con un ulteriore disco. Li aspettiamo volentieri.

Heisenberg -ilmegafono.org

La copertina dell’omonimo album dei Nosexfor