Negli ultimi articoli abbiamo incentrato la nostra attenzione su band e generi che concentrassero i loro sforzi compositivi in qualcosa di originale; più specificatamente in qualcosa che puntasse al futuro della musica, quel contesto verso il quale si sta dirigendo l’universo musicale. Spesso abbiamo usato termini come musica elettronica, sintetizzatori, drum o dj set per esprimere questo concetto e oggi ci avvarremo di Teta Mona per rafforzarlo ulteriormente.

Il sound di questa artista pugliese è appunto così originale e insolito che non si trova facilmente in radio e che non risponde ai soliti canoni compositivi che ormai abbiamo immagazzinato, dandoli quasi per ovvi e scontati. Ebbene, così non è giusto che sia, e proprio musicisti come Teta Mona aiutano a spezzare le catene dentro le quali si imbrigliano le proposte forniteci quotidianamente dalla musica.

La sua musica, invece, carica di suoni elettronici, che ricordano a tratti quelli dei videogames anni ’90, presenta andamenti e ritmi che si avvicinano moltissimo al reggae, che trasmettono contemporaneamente gioia e leggerezza, una velata malinconia e una pacata ironia, per merito di una voce delicata ma decisa.

La sua ultima produzione, un Ep intitolato “Sheena”, esprime perfettamente questo suo fantasioso messaggio musicale: nonostante sia composto da solo 4 tracce, risulta comunque molto interessante per i numerosi spunti musicali dai quali attingere per dipingere un quadro sonoro nuovo, mai ascoltato prima; è qualcosa che richiama non solo prettamente la musica elettronica, ma anche il genere del synth pop che pian piano si sta divulgando oltreoceano e che, a nostro modesto parere, potrebbe ricoprire un ruolo dominante nella musica mondiale nei prossimi decenni.

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Manuele Foti -ilmegafono.org