Non solo pop, non solo canzonette da quattro soldi riempite da “sdolcinerie” varie: nella nostra musica italiana c’è molto di più. Bisogna solo cercare in profondità, laddove c’è chi ha voglia di emergere con generi e stili non proprio classici del nostro Paese, ma che hanno fatto la storia al di fuori delle nostre frontiere. Insomma, un tipo di musica con radici italiane ma allo stesso tempo rivoluzionaria e proiettata verso qualcosa di più internazionale, come è quella degli Etruschi from Lakota.

Già dal nome la band sembra mettere in evidenza il proprio duplice volto musicale: cresciuti in Toscana, nelle bellissime terre pisane, ma legati indissolubilmente alle tradizioni d’Oltreoceano, al mondo statunitense, lì dove, dagli anni ’60 fino a prima dell’avvento del nuovo millennio, la musica mondiale ha conosciuto la sua vera evoluzione. Questa analisi si trasforma definitivamente in tesi quando si ascolta ciò che i giovani musicisti hanno tirato fuori dai loro strumenti: il loro lavoro discografico, un album d’esordio dal titolo “I Nuovi Mostri”.

Uscito lo scorso 21 gennaio e composto da ben 11 inediti, l’album ha il fine di evidenziare alcuni dei problemi che circondano i membri della band, o più in generale quelli della loro generazione, e le loro stesse terre di provenienza, citando tra le altre le problematiche legate all’ambiente e alla mancanza di lavoro; nel complesso è dunque un messaggio che ha l’intento di aprire gli occhi agli ascoltatori, quindi apprezzabile, fatta eccezione per alcune strofe a sfondo religioso.

Ma passiamo alla musica: molto interessante, coinvolgente e variopinta in un miscuglio di generi che la rendono di piacevole ascolto. A tratti sembra di ascoltare degli arpeggi dei Lynyrd Skynyrd che sfociano in un vivace stile quasi country; altre volte invece emergono melodie e ritmi d’origine più rock, molto vicini, a nostro modo di vedere, a quelle di Angus Young e degli AC/DC; tuttavia la vera e propria particolarità è che tutto ciò viene accompagnato da andamenti folkloristici e da una voce energica, un agglomerato che garantisce una sorta di marchio di qualità per la band.

“I Nuovi Mostri  risulterà senz’altro un ottimo trampolino di lancio per gli Etruschi from Lakota, che faranno strada insieme ad un genere che può coinvolgere qualunque tipo di ascoltatore, riuscendo così a discernere dalle preferenze musicali di ognuno di noi.

Manuele Foti –ilmegafono.org