Si intitola “That’s my soul” l’esordio discografico di Noemi Montesano, in arte Moniè. Come accade spesso per i debutti si tratta di un EP, strutturato con quattro tracce che si estendono per circa dieci minuti di musica e dai quali è possibile estrarre comunque una discreta quantità di dettagli molto interessanti, sia dal punto di vista delle qualità intrinseche della nostra artista, sia per quanto riguarda lo scenario musicale in generale.

Se da un lato il titolo, “That’s my soul”, allude senza dubbio all’essenza artistica di Moniè, un’osservazione un po’ più attenta ci conferisce anche il primo indizio sui contenuti di questo EP. Il genere predominante, infatti, è un soul originale, personale, contaminato da altre influenze, capace di fornire un prodotto che va fuori binario, deviando verso qualcosa non propriamente mainstream, e che per questo troviamo molto interessante.

Quello di Moniè è un tipo di soul intenso, che si presenta deciso e ricco di suoni, influenzato da andamenti e beat elettronici che si riferiscono principalmente a generi musicali come il dubstep o l’hip-hop. A questo intrigante contesto musicale non mancano inoltre dei riferimenti al rhythm and blues, più sporadici, che fungono da sfumature, mascherate dall’impostazione sonora principale.

Questo interessante mix di suoni si unisce a delle ottime qualità vocali, non solo come analisi d’intonazione ma anche valutando la predisposizione al senso ritmico. La voce si intreccia perfettamente con i vari beat e armonie proposte, generando un’unica entità di suoni e parole che cattura chi la ascolta. Un esordio niente male quello di Moniè (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”), un disco che merita di essere ascoltato.  

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’Ep “That’s my soul”