Tanta esperienza e la voglia di raccontare emozioni e storie di vita, con delicata profondità e senza la pretesa di fornire verità assolute: questo è quello che Emiliano Mazzoni, cantautore modenese, è riuscito a fare con il suo nuovo album, il quarto da solista. Ha scelto di intitolarlo a se stesso: un album omonimo dunque, uscito l’11 settembre scorso con l’etichetta Private Stanze e distribuito da Audioglobe. Un disco che parte da un luogo intimo dell’anima e si spande su dimensioni fluttuanti, fantasmagoriche, ma senza rinunciare ai racconti di vita vissuta. Un viaggio tra fantasia e realtà, tra luoghi onirici o vivi, concreti, senza un’etichetta precisa o una linea narrativa riconoscibile.
Dentro le otto tracce che compongono l’album si parla di tante cose: di amore, ricordi, crudeltà, paura, sonno e sogni, natura che domina. Il sound è quello tipico della tradizione cantautorale italiana, nella quale si inseriscono gli echi di un roots rock americano. Tutto viene affidato alla voce di Emiliano Mazzoni, che è calda e avvolgente e ci porta dritti dentro le emozioni, le vite, le situazioni e le storie che ci racconta lungo il percorso sonoro al quale ci ha invitato.
Le atmosfere sono molto intime e intense e non mancano le paure e le ansie, che però non si mostrano mai come eterne o insuperabili, ma anzi vengono trasportate dolcemente verso possibili vie di uscita, in quella che è una costante ricerca di pace. Un disco, quello di Mazzoni (che abbiamo avuto ospite nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica), da ascoltare con la giusta calma, senza alcuna fretta, senza distrazioni, per godersi anche la raffinatezza degli arrangiamenti e la poesia di certi brani. Una carezza all’anima e all’udito.
Redazione Musica -ilmegafono.org
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