Il rock è il tratto distintivo dei Sileo, band che vi proponiamo questa settimana e che ha nel suo dna la voglia e la capacità di cambiare. I Sileo sono nati nel 2017, attraverso una serie di cambiamenti che hanno interessato il loro vissuto e la loro musica, portandoli ad accantonare il loro precedente progetto. Si chiamavano, infatti, Minerva e avevano già riscosso un ottimo successo e importanti riconoscimenti. Ma hanno intuito che era giunto il momento di rinnovarsi. In sala prove (come ci ha raccontato Franco, batterista della band, nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra web radio) hanno deciso di ricominciare, di rimettersi in gioco dopo sette anni di musica insieme e dar vita a questo nuovo gruppo.

Il risultato è la pubblicazione dell’omonimo ep di esordio, uscito il 28 maggio scorso e distribuito e promosso dall’etichetta Alka Record Label. Quattro tracce per un disco consapevole e maturo, dettato dalla precisa scelta dei Sileo di trovare una nuova strada. In questo ep, i Sileo conservano la loro essenza rock e sanno dosare rabbia, disillusione, forza e dolcezza.

Nella traccia di apertura, Verdone, traspare tutta la consapevolezza di dover inghiottire la rabbia per una rivolta che passa inosservata agli occhi dei più, perché addormentati e distanti. Un brano con tanti contenuti, che non nasconde l’amarezza di aver commesso troppi passi falsi e di essersi ritrovati a guardare una vita che scorre comunque, malgrado tutto. Una vita che passa sotto i nostri occhi distratti, come fosse appunto un film di Verdone.

Nei testi dei Sileo c’è un evidente bisogno di rivoluzione, che si ritrova anche in Questione di pioggia, dove cantano che, di fronte all’assenza di stimoli e luce, l’unica urgenza è lasciarsi cadere, precipitare come pioggia, per fluire lontano. Il successivo brano, Nadja, anche se languido e sensuale, è caratterizzato da una profonda disperazione, con le chitarre che si impossessano della scena e, tra bassi e groove potenti e dissonanti, fanno risplendere la fragilità come unica bellezza. Qui i Sileo risultano ancora più complessi e introspettivi, potenti e dark. Ed è la veste sonora che ci ha convinto di più, quella che sanno indossare con grande disinvoltura e maestria.

Nell’ultima traccia dell’ep, Una ragazza, si rivelano invece più ironici e ci dimostrano che, nonostante tutto, malgrado la rabbia e la voglia di cambiare, sanno ancora ridere ed innamorarsi, apprezzare anche la leggerezza, sottolineata dai ritmi scanzonati e affidata ad un flauto irriverente che sa farci ballare e sorridere dell’irrazionalità dell’amore e dei suoi mille vincoli.

Con questo ep, i Sileo ci danno prova di un rock che sa inventarsi ad ogni traccia e si muove lungo un complesso groviglio di strade, tra le quali quella più intimista e scura, come detto a proposito del brano Nadja, sembra essere quella migliore, da percorrere con consapevolezza e stile.

FrankaZappa -ilmegafono.org

 

La copertina dell’ep omonimo dei Sileo.