Sem e le Visioni Distorte (SVD): segnatevi questo nome se siete appassionati del buon vecchio rock n’ roll, se adorate i riff di chitarra potenti e crudi, se volete far saltare i coni delle casse del vostro stereo. Le vibrazioni prodotte da questi tre musicisti non hanno niente di calmo o di razionale, sono infatti, e semplicemente, una dose di pura adrenalina, di chiaro richiamo a un genere che ha lasciato un segno indelebile sulla storia della musica.

Il loro rock n’ roll, tuttavia, non è propriamente quello di stampo statunitense di qualche decennio fa, ma è un qualcosa di più aggiornato, in cui si sentono anche altre influenze, altri generi sparsi qua e là. Innanzitutto, si percepisce distintamente un marchio rock molto italiano anni ‘90, ovvero qualcosa di meno pesante e travolgente, sia in termini di ritmi che di sonorità; all’interno della musica dei SVD si coglie pure qualcosa, seppur sporadicamente,  che richiama un funky bello e coinvolgente; altre volte invece è presente pure qualche richiamo al grintoso e confusionario punk-rock britannico.

Tutto questo amalgama sonoro è uscito dalla sala di registrazione sotto forma di un Ep intitolato “Dal Cilindro”. E proprio da questo cilindro i SVD hanno pescato un bel jolly tutto rock, composto da sette tracce, tutto gagliardo e travolgente, con rarissimi attimi di respiro; è un lavoro che trasmette carica, molto istintivo e che non induce mai ad una riflessione profonda; è senza dubbio un lavoro che non può non risultare apprezzabile a tutti gli amanti del genere del rock n’ roll.

Manuele Foti -ilmegafono.org