Quando ci si imbatte in un artista poliedrico, che alla musica unisce riferimenti culturali importanti, è molto facile intuire il valore del prodotto che può venir fuori dal suo estro. Antonio Pignatiello è proprio quel tipo di artista, caratterizzato da un approccio eclettico alla cultura che non lo rende solo un raffinato cantautore, ma qualcosa di più. Antonio ha infatti una lunga esperienza, due album alle spalle, ma anche un racconto, un film da attore, la poesia. Insomma, un artista in continua evoluzione, che vive pienamente il nostro tempo, lo analizza, lo trasforma in musica senza rinunciare a prendere posizione.
Come nel caso del suo nuovo singolo, intitolato Sembra quasi domenica, prodotto da Taketo Gohara. Il singolo, uscito il 4 ottobre scorso, anticipa il nuovo album che sarà pubblicato a fine novembre con Goodfellas. Un brano nel quale Antonio Pignatiello (che è stato ospite della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) descrive la società odierna, sempre più frammentata, sgretolata, quel tipo di società che Zygmunt Bauman definiva “liquida”. La sua è una denuncia in musica della realtà italiana, di quella omologazione culturale della quale già tanti anni fa parlava Pasolini.
Pignatiello, con la sua voce calda e armoniosa, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra, con un sound che richiama la migliore tradizione della canzone d’autore italiana, ci parla dei vuoti, descrive la faccia di un’Italia che inseguiva il sogno americano, ma che di quel sogno ha ritrovato solo la parte negativa, quella del fallimento, delle ingiustizie sociali.
Insomma, tanti spunti contenuti in un solo brano, per un cantautore che ha già avuto modo di farsi conoscere e di ottenere riconoscimenti importanti. E che tra poco più di un mese ci farà ascoltare il suo terzo album. Sembra quasi domenica ne costituisce certamente un ottimo biglietto da visita.
Heisenberg -ilmegafono.org
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